Servizio Pier Paolo Flammini, riprese Giuseppe Buscemi, montaggio Gian Marco Evo Marconi

ASCOLI PICENO – Se avevamo punto il sindaco di Ascoli Guido Castelli per il suo silenzio in merito alle novità che sono emerse sul tema del Nuovo Ospedale del Piceno (clicca qui), abbiamo sentito il primo cittadino a margine della cena di fine anno organizzata a San Benedetto dagli Imprenditori Turistici Balneari: “La mia posizione non è cambiata, per questo non ho aggiunto nulla rispetto al tanto vociare degli ultimi tempi” afferma.

“La mia proposta come è noto è di costruire una Azienda Ospedaliera su due plessi equiordinati che con un accordo di confine con la vicina Teramo potrebbe essere perfettamente coerente con i bacini di utenza del decreto Balduzzi”.

“Quindi: azienda ospedaliera unica del Piceno su due plessi, uno nuovo da costruire a San Benedetto, l’altro che può essere il frutto di una riqualificazione significativa dell’attuale Mazzoni. Tutto questo agganciato all’accordo di una regolazione tra Regione Marche e Abruzzo, per fare in modo che tutta la domanda che riusciamo a soddisfare dalla Provincia di Teramo, ovvero 350 mila abitanti, possa essere considerato un compendio che crei i numeri sufficienti per far funzionare l’Azienda Ospedaliera”.

E se le Aziende Ospedaliere sono in perdita, Castelli afferma: “Fintanto che esistera quella di San Salvatore a Pesaro e Fano non c’è un motivo per cui Ceriscioli possa spiegarci perché non si può fare analoga cosa nel Sud delle Marche”.

Credo che Ascoli e San Benedetto devono essere unite in tutto: unite nel dire no all’ospedale di Spinetoli e unite nella programmazione sanitaria. Anche perchè l’ultimo Piano Sanitario parla proprio di Azienda Ospedaliera Marche Sud con due presidi sanitari: non è possibile lo schema ceriscioliano in base al quale ci si sveglia e si decide un nuovo ospedale con un algoritmo”.

Intanto, poco dopo, il sindaco di San Benedetto Pasqualino Piunti diceva cose un po’ diverse.

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