ASCOLI PICENO – Natale è il periodo dell’anno in cui più si frequentano i cinema. Di seguito le recensioni di Gianluigi Ferretti.

A PRIVATE WAR È la storia professionale e privata della giornalista e reporter di guerra Marie Calvin. La giornalista cominciò la sua carriera nel 1985 al Sunday Times e subito fu mandata a raccontare e scrivere delle guerre che si consumavano in quegli anni. Il film ripercorre la vita privata: donna irascibile soggetta a crisi di nervi, depressione e pianto, accanita fumatrice, sentimentalmente instabile, soffriva di incubi soprattutto dopo essere stata nelle zone di guerra.

Nella vita professionale, invece, era affidabile, puntuale piena di istinto politico e soprattutto raccontava la verità, quella spesso taciuta dai media e dai politici. Fu inviata a Timor Est (dove perse la vista in un occhio), in Cecenia, in Afghanistan dove conobbe il fotografico freelance Paul Conroy con il quale ebbe un sodalizio professionale fino alla sua morte. Andò poi in Iraq raccontando al mondo le falsità di quella guerra voluta dai politici. In Siria raccontò che era una guerra civile voluta dallo stesso sovrano e nascosta per anni al mondo intero e qui, in un attacco dei cecchini, nel 2012 perse la vita facendo il suo lavoro. La regia di Matthew Heineman è cruda e reale senza nessuna sbavatura e narrando i fatti come sono accaduti con estrema chiarezza e brutalità. Gli attori Rosamund Pike che interpreta Marie è molto brava e credibile così come Jamie Dornan che interpreta il fotografo. FILM DA VEDERE.

COSA FAI A CAPODANNO? Una coppia di “scambisti” per festeggiare il capodanno invita altre coppie nella loro baita di montagna per potersi divertire. Qui, si vede subito che le cose non vanno bene, perché, invece dei padroni di casa a ricevere gli ospiti c’è una coppia di ladruncoli, capitati per caso, per rubare tutto ciò che trovano. Durante la sera si incontrano coppie della più differente umanità e socialità, c’è la coppia del politico handicappato con la giovane accompagnatrice, c’è la coppia di madre e figlio molto borghesi, c’è la coppia dei ladruncoli male assortiti ed infine la coppia dei padroni di casa. Nell’attesa di consumare la cena, che non arriverà mai, succedono le cose più cupe è insopportabili. Non ho parole per esprimere il disagio nel giudicare questa commedia italiana nel l’ennesimo tentativo di farci ridere, disagio, che provo sia nel giudicare la regia di Filippo Bologna (noto come sceneggiatore) al quanto inesistente sia nell’appezzare inutilmente le interpretazioni degli attori tra i quali Alessandro Haber, Luca Argentero, Isabella Ferrari, Ilenia Pastorelli e gli altri. FILM CHE SI PUÒ PERDERE.

IL TESTIMONE INVISIBILE Un industriale molto conosciuto ed influente è agli arresti domiciliari perché accusato di aver ucciso l’amante. Una sera riceve la visita di una donna avvocato, molto brava ed esperta penalista incaricata a sua volta dall’avvocato dell’industriale di coadiuvarlo nella difesa. Durante il colloquio tra l’industriale e l’avvocatessa molto intenso e serrato pieno di argomentazioni si fanno e si scoprono delle verità fini ad allora sottaciute. Viene messo anche in risalto la figura di un giovane e dei suoi genitori, giovane, che si scoprirà essere rimasto ucciso in un incidente di macchina avuto dall’industriale e dall’amante durante un loro incontro. La regia di Stefano Mordini è veloce e piena di ritmo e suspence fino alla fine, la struttura del film ci riserva più di una sorpresa facendoci scoprire più verità è facsndoci rimanere con il dubbio. Thriller psicologico, remake di un film spagnolo. Gli attori Riccardo Scamarcio, Mirian Leone, Fabrizio Bentivoglio sono nella parte, la sorpresa è nella interpretazione di Maria spaiato che è l’avvocatessa molto dura stringente e reale. FILM DA VEDERE. 

SANTIAGO ITALIA Questo docu-film ci ricorda e ci racconta quello che è successo prima e dopo 11Settembre 1973 in Cile, quando l’allora governo democraticamente eletto di Salvador Allende fu deposto, e il Presidente ucciso, dai colonnelli del generale Pinochet, con un colpo di stato. Il documentario tra interviste ai protagonisti, giornalisti, militari, diplomatici, imprenditore e gente comune e, filmati d’epoca, ci riporta indietro a quegli anni e soprattutto mette in risalto il lavoro svolto dal l’ambasciata italiana e dai suoi dipendenti per far sì che si potesse accogliere più cileno possibile per trovare soccorso e libertà. Molti di loro , una volta giunti nel nostro paese, hanno trovato lavoro e si sono integrati con il popolo italiano. La regia di Nanni Moretti è molto fedele alla realtà e agli avvenimenti per raccontare alle nuove generazioni che quello che è accaduto non deve in nessun modo più verificarsi, e a chi come me, giovane in quegli anni, che credeva nella libertà e nella democrazia, permettergli di rivivere quei fatti. FILM DA VEDERE.


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