ASCOLI PICENO – Il probabile ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto sicurezza verso cui sembra andare la Regione Marche (CLICCA QUI) ha portato diverse reazione nell’humus politico di centro-destra del Piceno e non solo. A partire dal sindaco di Ascoli Guido Castelli per arrivare al senatore Paolo Arrigoni della Lega, responsabile per le Marche del partito di Salvini.

“Ceriscioli evoca concetti che poco o nulla hanno a che fare con le novità introdotte dal decreto sicurezza.  Mi riferisco all’assistenza sanitaria per tutti i richiedenti asilo che, con buona pace di Ceriscioli, è già assicurata dalla legge e non viene minimamente scalfita dall’articolo 13 del decreto sicurezza. La norma infatti  si limita a stabilire che il permesso di soggiorno per richiedente asilo non comporta automaticamente l’assegnazione della residenza”. A parlare è proprio Guido Castelli che è sicuro: “L’articolo 13 non compromette le protezioni sociali, scolastiche e sanitarie riconosciute in favore dei richiedenti asilo ai quali sono comunque assicurate, nei presidi pubblici e privati accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali”.

Ancor più duro è il senatore Paolo Arrigoni (Lega) che dice: “È sconcertante constatare come l’unico pensiero del centrosinistra e degli esponenti del PD sia ormai rivolto esclusivamente agli immigrati irregolari, e ovviamente anche Ceriscioli ha deciso di unirsi a quel gruppo di governatori in drammatica crisi di consenso che intendono fare ricorso al Decreto Sicurezza nel disperato tentativo di trovare una bandiera ideologica a cui aggrapparsi per nascondere la loro inconsistenza e il loro smarrimento politico. Gli italiani però hanno già pesantemente punito questo atteggiamento e fra pochi mesi anche nelle Marche gli elettori potranno esprimersi sui fallimenti del Pd”.

 


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