ASCOLI PICENO – La rappresentazione di Betly, l’opera buffa in un atto di Gaetano Donizetti, arriva ad Ascoli Piceno, nella cornice fascinosa del Teatro dei Filarmonici.

La Cromo Edizioni e l’Associazione “Orchestra Mugellini” porteranno in scena lo spettacolo che narra la storia della bella e scontrosa Betly, domenica 3 febbraio dalle ore 18 alle 19.30.

Parte del ricavato sarà devoluto all’Avis Provinciale di Ascoli Piceno, che, per continuare nell’intento di essere di sostegno alle popolazioni in difficoltà, ha deciso di donarlo per interventi mirati alla ripartenza delle regioni colpite dal maltempo che in qualche modo ci sono state molto vicine nel terremoto del 2016.

I biglietti sono disponibili presso l’Avis di Ascoli Piceno in via dei Cappuccini n.26, dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 escluso il mercoledì e presso l’Avis di San Benedetto del Tronto contattando il cell. 3347745928.

Il ruolo di Betly sarà affidato al soprano Agnese Gallenzi, che sarà affiancata da un cast lirico d’eccezione: nel ruolo di Daniele, l’ingenuo spasimante di Betly, il tenore Carlo Giacchetta, Max, il fratello sergente che torna al paese dopo anni, sarà il celebre basso Roberto Ripesi.

Il coro “Voci libere città di Morrovalle” avrà il compito di interpretare gli allegri compaesani di Betly e i gaudenti soldati del reggimento di Max.

Regista dell’opera Nicolas Paccaloni, mentre la direzione artistica della produzione, oltre che dell’Orchestra B.Mugellini”, sarà affidata alla bacchetta del maestro Danilo Tarquini.

Per la rappresentazione è stata scelta la prima dell’opera che Gaetano Donizetti dette alle scene il 24 agosto del 1836: composta in un unico atto, con l’esecuzione “parlata” dei recitativi come era in uso nell’opera comica di allora, questa prima versione in atto unico, in genere preferita per la sua coerenza e agilità, richiama in molti aspetti il più celebre “Elisir d’amore” del grande maestro Bergamasco.

La trama dell’opera ruota su un ricco contadino innamorato di una ragazza arguta e vivace che inizialmente non lo corrisponde, ma che alla fine deve cedere alla forza dell’amore anche grazie ad uno scherzo ordito dai suoi compaesani. Anche qui vi è un secondo uomo, un sergente, qui il fratello, che in questo caso è alleato e non concorrente come nell’Elisir d’amore.


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