ASCOLI PICENO — Il  comitato Obiettivo Salute Piceno ha illustrato la situazione economica di Asur Marche in tema di stipendi e benefit dirigenziali e il progetto che il comitato vuole portare ai cittadini rispetto alla provincia di Ascoli Piceno in tema di sanità, raccogliendo le istanze di tutti i comitati provinciali, per la difesa degli ospedali pubblici. 

Andrea Cellini, presidente comitato ha aperto la conferenza: “Per 27 anni sono stato informatore medico scientifico e ho girato per tutti i nosocomi e conosco la sanità di questo territorio. Siamo in zone dove il tasso di anzianità è altissimo e dove il posizionamento dei nosocomi è fondamentale e la dislocazione di questi luoghi è strategico. In Toscana sono dislocati in base ai servizi che sono disponibili e il nostro territorio è ben diverso e pensare anche all’entroterra, dove vive il 30% della popolazione. Serve un servizio adeguato e funzionale ma il livello del nosocomio deve essere elevato ma per problematiche di urgenza, dove il paziente ha un problema serio, noi siamo in braghe di tela. Ad Ancona c’è il servizio aereo di soccorso Icaro che di notte non vola. Ci sono problemi legati a neurochirurgia, un settore vitale che qui manca. Qui si taglia sugli investimenti e abbiamo visto che a fronte di un ingente spesa per gli stipendi e di un gran numero di persone che lavorano nel settore, la spesa media in tutta la regione è di 100mila euro. C’è un dispendio di denaro folle e un investimento per un ospedale unico che rimane ancora un grosso interrogativo. proponiamo l’azienda sanitaria Marche Sud su Ascoli e Fermo, ospedale potenziato e ristrutturato ad Ascoli a disposizione anche della vicina Vibrata e uno studio di fattibilità per l’ospedale sulla costa, perché quello di Sbt è un ospedale scomodo da raggiungere per i paesi del circondario. A San Benedetto del Tronto resti la medicina d’urgenza con nuove Potes sparse nel territorio e ospedali di comunità nella zona collinare e montana, in zone dove le strade devono essere migliorate drasticamente.“

Masha Parisciani ha dichiarato: “Per pagare gli stipendi di tutta l’Asur marche le risorse sono ingenti. Se mediamente un dipendente costa come un primario, vogliamo vedere dove vanno a finire i soldi. Se l’investimento non cambia gli obiettivi che sono chiusi e autoreferenziali, con benefit e premi ai dirigenti, non si va da nessuna parte. Poi però non ci sono i soldi per la radiologia interventistica. Il tessuto sanitario è quello che sta nei reparti e non i troppi dirigenti che ci sono. Se ci dicono che dobbiamo fare l’ospedale unico e mancano le risorse e poi vediamo certi stipendi, esprimiamo dubbi. Si spendono anche troppi soldi per trasportare i pazienti verso le eccellenze mediche fuori regione come i trauma center, sia nel programmato che nell’urgenza e riducendo questi costi potremmo avere reparti d’élite anche nel nostro territorio. Av5 è in attivo rispetto a marche nord, che invece è in perdita per la mobilità passiva. “

Cinzia Ficcadenti:  “Avevamo pensato di fare incontri per capire quale fosse il giudizio del cittadino facendo incontri a San Benedetto e Grottammare, incontrando anche un comitato regionale che si sta occupando dello stesso problema. C’è differenza tra Marche del nord e sud e la politica ha investito ad Ancona e Pesaro per nuovi ospedali mentre con Fermo ci ritroviamo con la chiusura di 3 ospedali. Anche a livello privato siamo deboli rispetto a quello che succede nel nord. I cittadini parlano la nostra stessa lingua e ci chiedono perché la sanità diventa un problema politico. Non è possibile che i Sindaci possano scegliere in nome e per conto dei cittadini su un argomento cosi importante e ci chiediamo come si possa aver votato per un ospedale unico senza considerare le conseguenze. Anche i cittadini vicini al Pd sono contrari all’ospedale unico. E’ un momento di stallo, dove l’ospedale non è costruito e i vecchi ospedali non sono finanziati e il caos regna ovunque. Il paziente costretto ad affrontare liste di attesa enormi, 30mila accessi al pronto soccorso durante il 2018 e 70mila in tutta l’Area Vasta 5. Ogni medico ha un paziente ogni 15 minuti ma serve anche educazione sanitaria per il cittadino ed evitare di intasare i pronto soccorso per problemi lievi. Vogliamo fare una manifestazione il 28 ad Ancona per ribadire i nostri diritti. Non ci interessano i colori politici, noi siamo aperti a tutti.“

Comitato Antidegrado: “Basta con le corse verso il Torrette. Non abbiamo piani di emergenza che funzionano. Se non ci fossero stati i nostri operatori di pronto soccorso durante il sisma, i danni sarebbero potuti essere peggiori. Si sono inventati l’algoritmo dove però hanno dimenticato parametri di valutazioni importanti e l’attuale posizionamento previsto lo riteniamo infelice.“


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