ASCOLI PICENO – L’Associazione culturale Das Andere propone l’incontro “Ariston Agathos – Esegesi del programma Aristosophia“, introdotto da Giuseppe Baiocchi, moderato da Alessandro Poli, con l’intervento di Donatella Ferretti.

Mettere in discussione il tabù che non esiste “il meglio”, che tutto si appiattisce e recuperare una visione profonda delle questioni del nostro secolo.

Sabato 26 gennaio dalle ore 18 alle 20 alla Libreria Rinascita di Ascoli, si terrà la quarta rassegna associativa, dedicata “al meglio” del sapere ed è focalizzata ad ospitare solo chi è interessato a dialogare sul “del meglio”.

La figura del gufo diventa centrale per analizzare il tema. Nel sapere collettivo, il gufo rappresenta un elemento negativo, che porta al disfacimento e alla sfortuna. Al contrario, durante l’incontro, verrà spiegato come la parola gufo identifichi “colui che vede chiaro nella notte“. Il gufo come simbolo di chi riesce a osservare e comprendere, oltre l’apparenza che copre la superficie delle cose.

Raccontare le questioni del tempo moderno, attraverso un sapere che non deve vergognarsi di definirsi aristocratico. Ariston dal greco agathos, significa appunto “il meglio” e da questa semplice parola tutte le questioni verranno trattate “al meglio” in relazione a ciò che è meglio per la città, per la politica, per l’arte, per l’architettura, per la filosofia, per la musica, nella cinematografia e nella letteratura.

Sono diversi i simboli scelti, tra i quali gli occhi e il becco riprendono la linea della lettera cp, simbolo alfabetico greco della filosofia. La conoscenza viene esplicitata dal significato della lettera, che coniuga bellezza, armonia e amore per il sapere. Per quello iconografico, fu scelta la figura di San Giorgio, legata all’uccisione del Drago.

“L’episodio, come viene riportato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, – spiegano i promotori dell’iniziativa – è noto per tenere lontano un mostro che infesta la città libica di Selem, gli abitanti estraggono a sorte giovani vittime da dargli in pasto; quando il sacrificio tocca al figlio del Re, compare San Giorgio a cavallo, che neutralizza il Drago; quindi invita la principessa a legare la cintola al mostro, ora mansueto, per condurlo in città; di fronte al miracolo, il Re e l’intera popolazione si convertono; e il Drago viene finalmente ucciso.
Nella nostra epoca, cosa significa sconfiggere il male e quale è il significato che si deve dare al simbolo del San Giorgio? La risposta a livello culturale si può riassume in maniera semplice: questa immagine, vuole essere proprio il simbolo della sconfitta dei luoghi comuni, dell’immagine accostamenti impropri. Il Drago rappresenta proprio la demagogia, il politicamente corretto che stanno inesorabilmente facendo scivolare l’Italia dove nessuno di noi vuole che si diriga: l’Abisso.”


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.