ASCOLI PICENO – La Procura della Repubblica di Macerata ha chiuso la prima trance di indagine riguardante il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori nell’area terremotata.

L’inchiesta, a quanto riportato da una nota dell’Ansa, era stata aperta dai Carabinieri di Camerino a seguito dell’infortunio di un operaio romeno in un cantiere di Ussita al quale un compagno di lavoro, suo connazionale, aveva vietato di fare denuncia altrimenti sarebbe stato licenziato.

Indagato per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro un romeno che avrebbe fatto venire in Italia una decina di connazionali per la costruzione delle casette nei cantieri di Visso, Ussita e nell’Ascolano. La paga poteva andare dagli 800 ai mille euro al mese ma i turni di lavoro erano di 12 ore e si lavorava sia nei giorni festivi sia di notte.

L’unico indagato operava per conto di una ditta del Nord Italia che aveva in subappalto alcuni cantieri delle Sae.


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