ASCOLI PICENO – Gli ultimi dati aggravano le stime sull’olio di oliva marchigiano. Settore che nell’ultima campagna ha avuto a che fare con le gelate a cavallo tra febbraio e marzo 2018 e a variazioni repentine del clima tali da bruciare le piante. E se in un primo tempo Agea aveva stimato il calo produttivo con un -40%, l’aggiornamento è anche peggiore.

Secondo una rielaborazione Coldiretti Marche, sempre su dati Agea aggiornati al mese scorso, nelle Marche si sono prodotti poco più di 2000 tonnellate di olio (oltre il 60% in meno rispetto al 2017) con una media nelle ultime quattro campagne olivicole di 3351 tonnellate. Un grave danno per le aziende circa 22mila aziende che lavorano 10mila ettari di terreni (oltre 2.500 a biologico) e per i 162 frantoi attivi.

“Un settore di vitale importanza per l’economia e i posti di lavoro creati e per la tenuta di un territorio che a livello paesaggistico sta rendendo la regione Marche protagonista anche nelle scelte come meta turistica. Le avversità meteorologiche non possono essere controllate, ma gli investimenti strutturali sull’intero comparto, la tutela e la promozione del vero olio marchigiano, il rifiuto e la condanna di ogni tipo di sofisticazione e contraffazione possono  essere strumenti di facile attuazione se costruiti sulla volontà e la consapevolezza di chi è stato chiamato a guidare i governi di ogni livello. Regionale e nazionale” è il commento di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche.

Anche per questo i marchigiani sono oggi a Roma davanti a piazza Montecitorio dove è in corso la protesta Salva Made in Italy organizzata dalla Coldiretti. Con la produzione di extravergine Made in Italy che ha raggiunto quest’anno i minimi storici i riflessi sul mercato della scarsità di prodotto nazionale non hanno tardato a manifestarsi con i listini dell’extravergine italiano hanno raggiunto alla produzione, infatti, i 5,65 euro al kg (+31% rispetto allo stesso mese dello scorso anno).


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.