Di recente le note dei Disoccupati Piceni, a volte, mi erano sembrate un po’ oltre le righe. Probabilmente sbagliavo io e mi perdonino gli amici del vivace gruppo piceno. Ma stavolta, con tempismo e opportunità, la loro nota mi sembra abbia toccato alcuni aspetti veramente essenziali del nostro momento storico e politico, con particolare riferimento al Piceno. La nota la trovate qui, di seguito un breve commento.

Disoccupati Piceni: “I nostri parlamentari votano per dare più soldi alle Regioni del Nord”

AUTONOMIA REGIONALE Chiesta dalle Regioni del Nord Italia, con Lombardia e Veneto in primis, entrambe e guida leghista e dove si votò per un referendum consultivo proprio sull’Autonomia Regionale nel 2017, mira ad aumentare appunto l’auton0mia decisionale in diversi ambiti delle regioni rispetto allo Stato.

Per i sostenitori di questa iniziativa, ciò comporterebbe un avvicinamento dell’ambito decisionale al cittadino, che godrebbe di maggiore controllo e di servizi più calibrati rispetto alla realtà in cui vive.

Per i detrattori, invece, tutto ciò minerebbe alle fondamenta l’unità statale così come l’abbiamo conosciuta, provocando una definitiva spaccatura tra il Nord ricco e il Sud povero. Questo perché, come ad esempio scritto da Gianfranco Vietri sul Mattino di Napoli, “la richiesta di spostare le competenze, infatti, era motivata dal fatto che in questo modo si sarebbero potute trattenere più risorse fiscali di quanto accade oggi; sono motivazioni che si leggono in tutti i documenti ufficiali dei Consigli Regionali veneto e lombardo e che sono riecheggiate con forza prima del voto”.

I NOSTRI PARLAMENTARI Chiamati in causa dai Disoccupati Piceni anche per quel che riguarda il taglio dei Parlamentari (“La Democrazia rappresentativa non si tocca: se va in porto la riforma piccole province come Ascoli e Fermo non avranno più il rappresentante in Parlamento”), i quattro rappresentanti del Piceno, numericamente mai così numerosi, dovrebbero in questo caso “battere un colpo”.

In quota Lega c’è Giorgia Latini, ex assessore al Comune di Ascoli, mentre nel Movimento Cinque Stelle abbiamo gli ascolani Roberto Cataldi e Rachele Silvestri e il sambenedettese Giorgio Fede.

A noi sembra che il tema dell’Autonomia Regionale sia così importante, come così poco dibattuto in questi giorni (molto più interessante il sistema del televoto a Sanremo), che proprio i parlamentari dovrebbero organizzare un incontro pubblico per spiegare come e perché voteranno.

Perchè è importante, ogni tanto, dire le cose in faccia ai cittadini che si è chiamati a rappresentare, senza filtri. E spiegare, nel caso si sia favorevoli all’Autonomia Regionale, in che modo ciò influirà positivamente anche qui, nel Piceno – o magari appena varcato il confine, in Abruzzo – oppure, se si è maturata una convinzione contraria, esplicitarla.

Per una volta viso a viso, pubblicamente, senza mediazioni social.

Perché se un giorno il Piceno diventerà un nuovo lembo del Mezzogiorno in termini economici (se già non lo è), oppure, se beneficiando dell’Autonomia Regionale si trasformerà in un territorio di avanguardia, dovremo raccontare, magari ai nostri figlioli, chi ha avuto i meriti.

 

 

 


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