ANCONA – Dopo Pieroni e Ceriscioli, è l’assessore alle Politiche Europee Manuela Bora ad intervenire rispetto all’uso dei Fondi Europei – precisamente Por Fesr Asse 8 – con un comunicato dai toni netti.

Basta disinformazione sui fondi europei. In un momento così delicato in cui c’è tanto bisogno di Europa non possiamo distorcere i fatti – dichiara l’assessora alle Politiche Ue Manuela Bora – Per quanto riguarda la gestione delle risorse Por Fesr Asse 8 sisma destinate alla riqualificazione energetica e alla riduzione del rischio sismico negli edifici pubblici (Azioni 25.1 e 28.1), le scelte adottate dalla Regione Marche sono legittime e in regola con quanto previsto dal Programma Ue.

Nella ripartizione dei fondi abbiamo anche rispettato il principio di solidarietà dimostrato degli altri stati europei che hanno scelto di assegnare alle quattro regioni colpite dal sisma risorse ulteriori.

Solidarietà che prioritariamente ha inteso e intende sostenere la riduzione del rischio sismico e la ripresa economica di questi territori, ma che in secondo luogo si è posta l’obiettivo di rendere più sicura la vita dei cittadini rendendo più sicuro il patrimonio immobiliare pubblico considerato strategico.

L’accordo con Stato e Ue prevede, come scritto chiaramente nel Programma, che gli interventi avevano l’obiettivo di mettere in sicurezza e rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici qualificabili come “strategici” ossia che rivestono importanti funzioni di protezione civile in caso di terremoto, quali ad esempio, caserme, sedi dei municipi, sedi di sale operative per la gestione delle emergenze, le centrali operative del 118, sanità.

L’allocazione territoriale, come evidenziato in varie parti del Programma, deve tener conto ‘prioritariamente’ delle aree colpite dal sisma del 2016, tuttavia, essendo risorse assegnate per la prevenzione e riduzione del rischio sismico al fine di aumentare la resistenza degli edifici, non quindi per le fasi di emergenza e ricostruzione, anche altri territori regionali potevano essere destinatari delle risorse, considerata l’elevata vulnerabilità sismica della Regione, la cui popolazione residente nei comuni ricadenti nelle classi di rischio elevate (zone sismiche 1 e 2) rappresenta il 99% del totale.

Si è quindi condiviso con la Ue di intervenire su cinque classi di edifici: universitari, alloggi per studenti, scuole non finanziate dai piani per la ricostruzione, sanità e una classe specificatamente denominata edifici ‘strategici’.

Sui circa 100 milioni di euro equivalenti alla somma delle azioni 25.1 e 28.1, le risorse assegnate alle aree del sisma equivalgono all’80%. In tale percentuale ci sembra corretto includere gli interventi riguardanti la parte interna della provincia di Fermo non ricompresa nell’area del cratere, quale territorio limitrofo e a forte rischio sismico.

La stessa valutazione sulla pericolosità degli edifici in caso di calamità naturali e sul ruolo di funzione pubblica strategica che tali edifici rivestono, è stata fatta per il completamento della messa in sicurezza e riduzione del consumo energetico dell’ospedale regionale di Ancona, proprio per la sua funzione di centro di riferimento regionale per le popolazioni che possono aver bisogno di cure specifiche e che solo in tale struttura a livello regionale, possono trovare risposta.

Pertanto anche i 12,2 milioni stanziati per Torrette rappresentano un investimento connesso fortemente alle aree colpite e strategico, non solo per la salvaguardia di vite umane durante il verificarsi di un potenziale evento sismico, ma anche per la funzione di pubblica utilità che l’ospedale svolge nelle fasi di prima emergenza”.


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