ASCOLI PICENO – Ecco le recensioni di Gianluigi Ferretti per i film in sala in questa settimana nel Piceno. Buona lettura e naturalmente buona visione.

COPIA ORIGINALE Siamo a New York agli inizi degli anni novanta e una mancata scrittrice spreca il suo talento per il suo cattivo carattere e il vizio del bere viene quasi sempre licenziata dai posti di lavoro che riesce a trovare. Ritrovatasi senza lavoro e con un po’ di debiti da pagare, un giorno, trova in biblioteca una lettera di una nota scrittrice ormai defunta e da questa prende l’ispirazione e l’idea di poter scrivere e copiare con le firme false alcune lettere di vari scrittori che poi potrà rivendere agli amatori e stimatori del genere ricavandone molti soldi. In questa impresa viene aiutata e coadiuvata da un amico omosessuale, solo come lei. Dopo un po’ di tempo gli agenti dell’FBI allertati da questo proliferare di commercio si mettono sulle sue tracce e alla fine viene arrestata. Film tratto da una storia vera, la regia di Marielle Heller ci porta nelle atmosfere degli anni novanta americano quando i problemi della crisi economica e della mancanza di lavoro e soprattutto del virus dell’HIV si facevano sentire per la prima volta e, nei caratteri dei personaggi e delle loro tristezze e solitudini. Gli attori Melissa Mccarthy e Richard E. Grant sono bravi nelle loro interpretazioni. FILM DA VEDERE

UN UOMO TRANQUILLO Ci troviamo nello stato del Colorado in America, dove vive e lavora un uomo, che fa lo spazzaneve con il suo mezzo, insieme alla moglie, mentre l’unico figlio della coppia lavora all’aeroporto della città. Conducono una vita tranquilla e riservata, ma un giorno, la loro vita verrà sconvolta dal ritrovamento del cadavere del loro figlio da parte della polizia. La polizia chiuderà in fretta e senza indagini il caso archiviandolo come morte per overdose. Il padre non si arrende e non crede alla versione della polizia e comincerà ad indagare da solo. Rimasto solo, perché la moglie non ha retto al dolore e lo ha lasciato, comincerà ad uccidere gli uomini coinvolti nell’omicidio del figlio. Si scoprirà che il mandante è un noto e facoltoso trafficante di droga. Comincia così una trasversale vendetta tra l’uomo e i due trafficanti di droga che si contendono il mercato e lo spaccio della droga. La regia di Hans Peter Moland è attenta in modo particolare a evidenziare l’atrocita’ e le vendette che si sviluppano intorno alla vicenda ma anche la stupidità e la superficialità dei personaggi, però non riesce a dare spessore alla storia. Film remake di un film norvegese intitolato “ In Ordine di Sparizione”. Buona la fotografia dei paesaggi innevati. L’attore Liam Neeson è nella parte. FILM CHE SI PUÒ VEDERE

UN’AVVENTURA In Puglia agli inizi degli anni settanta due ragazzi vicini di casa si frequentano e si innamorano. Lei più emancipata decide di lasciare il piccolo paese che le va stretto e vuole conoscere il mondo, lui più tradizionalista è ancorato alle proprie origini resta a lavorare come meccanico alle dipendenze del padre. Dopo un po’ di anni la ragazza torna e lui, sempre innamorato, le dichiara il suo amore. Decidono di trasferirsi a Roma dove tutti e due trovano lavoro nel campo della pubblicità. Dopo un po’ di convivenza si sposano. Trascorrono un po’ di anni di matrimonio ed in seguito ad una relazione che lui ha con una collega di lavoro, decidono di prendere strade diverse. La regia di Marco Danieli è senza mordente e si può definire piatta con momenti di pausa imbarazzanti, tutto intervallato da canzoni di Lucio Battisti ed altri che gli interpreti fanno di tutto per cantare. Film tra il musicale e i musicarelli tanto in voga negli anni 60 e 70 . Gli attori Michele Riondino e Laura Chiatti non sono all’altezza e non convincono. FILM CHE SI PUÒ PERDERE

LA PARANZA DEI BAMBINI Film tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, è la storia di Nicola e del suo gruppo di amici in una Napoli senza pietà e senza via di scampo. Nicola e i suoi amici vivono nel quartiere Sanità di Napoli, e, come tutti gli adolescenti, perché sono ragazzi di quindici anni, sognano di avere le moto, i soldi, gli abiti firmati e, vedono nel contempo, le cose che accadono intorno al loro mondo e cioè, povertà, ricatti, taglieggiamenti, vendette per sgarri o per pagamenti in ritardo e morte. Essi vogliono fare i duri, sparare e crescere in fretta e diventare importanti, pur mangiando merendine, e non appena capita l’occasione sono “ingaggiati” dal boss del quartiere e sono incaricati di riscuotere il “pizzo” e spacciare droga che a loro volta consumano. Comincia per loro, la bella vita, maneggiano molti soldi e finalmente vestono alla moda. Non contenti di ciò vogliono s tutti i costi prendere il potere e il posto dei loro capi. Ci riescono, ma alla fine non avranno nessuna via di scampo ne di rivalsa. La regia di Claudio Giovannesi è asciutta, cruda e di una “brutalità “ sconvolgente nell’evidenziare che la realtà di questi ragazzi sarà impietosa e senza speranza e dovranno sopravvivere a questo abbrutimento che l’ambiente dove vivono ha creato. Bella, reale e viva la fotografia del quotidiano dei quartieri di Napoli, film parlato in napoletano con i sottotitoli. I ragazzi che interpretano i propri coetanei sono molto bravi nell’interpretare la loro tragica vita. Il film ha vinto l’Orso d’Argento per la sceneggiatura all’ultimo Festival di Berlino. FILM DA VEDERE


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