ASCOLI PICENO – Mentre centrosinistra e centrodestra ascolani faticano, per motivi diversi, ad esprimere un candidato per le prossime elezioni amministrative in programma a maggio, il Movimento 5 Stelle ha già scelto il suo aspirante sindaco, Massimo Tamburri, consigliere comunale classe 1971 con una laurea in filosofia ed un esperienza ventennale nel campo delle ricerche qualitative e nelle consulenze aziendali.

Manca ancora l’ufficialità, ma sarai tu il candidato sindaco?
Ho inviato la documentazione per avere la certificazione tramite il nostro sistema Rosseau, se ce la danno sarò io il candidato del Movimento (nel frattempo è arrivata l’ufficialità, Massimo Tamburri è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle).

Quali secondo voi le priorità per Ascoli?
La nostra azione parte da un’analisi di quello che è accaduto negli ultimi decenni, partiamo da dati estremamente negativi, basta guardare la popolazione: quest’anno rischiamo di essere superati per la prima volta come popolazione da San Benedetto. Una recente statistica della Confcommerio tra 110 città prese in esame collocava Ascoli al 108° posto e, al di là dei numeri, girando per la città chiunque ha la sensazione che stia lentamente morendo; questo avviene perché non state fatte politiche ed analisi serie e programmate ed è successo perché dipende da come si fa politica e dagli obiettivi personali, se l’obiettivo è la poltrona si rischia di favorire qualche amico potente invece di pensare al bene collettivo.

Quali i vostri eventuali primi atti una volta alla guida della città?
Le prime azioni da fare riguarderanno la macchina comunale che va riformata, innanzitutto come spirito, in questo senso abbiamo fatto delle interrogazioni sulle assunzioni senza concorso, una delle cose da cambiare in generale è il lavorare in comunità; per uscire da una crisi così profonda e sistemica bisogna lavorare insieme. Per lavorare insieme non ci possono essere ingiustizie e favoritismi perché se qualcuno viene favorito ci sarà qualcun’altro che è scontento, che invidia ed è arrabbiato perché si riteneva più meritevole di quel posto.

Avete già indicato un assessore, il dottor Amedeo Pancotti: perché?

“Un’altra caratteristica molto diversa rispetto agli altri nella nostra proposta per Ascoli sarà quella di offrire una squadra di assessori fatta da professionisti, assessori che non saranno candidati e non saranno lì solo perché hanno preso dei voti, come è sempre successo ad Ascoli, e che spesso non sanno niente di quello di cui dovrebbero occuparsi. Noi abbiamo ragionato al contrario, ci siamo chiesti: cosa serve ad Ascoli? Servono dei progetti, e ne abbiamo tantissimi a partire dalla valorizzazione del centro storico per dare ricchezza a tutto il territorio, ma per portare avanti i progetti servono persone in grado di realizzarli, stiamo ragionando molto concretamente su questo, sulle competenze necessarie e sulle azioni da fare per far funzionare la macchina comunale.

A proposito di assessori: a che punto è la ricerca degli altri?
Siamo a un discreto punto, abbiamo già 4/5 nomi che riveleremo durante la campagna elettorale perché saranno dei fiori all’occhiello per la nostra proposta politica e faranno capire cosa abbiamo in mente.

Cosa ci può dire rispetto alle possibili novità che una vostra vittoria porterebbe dentro la macchina comunale?

Paradossalmente in alcuni servizi, come i lavori pubblici, c’è una carenza di personale per affrontare le innumerevoli richieste che ci sono, mentre dall’altro lato ci sono uffici in cui c’è gente che fa poco o niente; questo disequilibrio va riaggiustato ed in questo senso noi avremo un approccio molto moderno ed aziendale per cambiare lo spirito di questa macchina e motivare le persone a lavorare bene, anche perché, e lo dico da figlio di dipendente pubblico, forse è più facile innamorarsi del proprio mestiere quando uno sta facendo dei servizi per il pubblico e per i cittadini.

Passando ad un tema di cui tanto si è discusso: qual è la vostra posizione sul cosiddetto Ospedale di Vallata?
Abbiamo visto dall’inizio una proposta che non era reale e non aveva dati alle spalle, ci è sembrata da subito più una provocazione politica che non si regge in piedi, portata avanti a forza di maggioranze particolari, maggioranze di sindaci che non rappresentano la maggioranza della popolazione della nostra area vasta. Siamo totalmente contrari al progetto del Pd: vanno rafforzati gli ospedali di Ascoli e San Benedetto, poi si può ragionare di altro. Depotenziare, come è stato proposto, l’ospedale di Ascoli è particolarmente folle, anche perché serve l’area dei Sibillini, un’altra zona estremamente importante per tutto il nostro territorio; impoverire di servizi la montagna, oltre alla città che sarebbe un capoluogo, ci sembra una follia. Siamo anche molto curiosi di vedere quello che succederà nel Pd di Ascoli, di fatto quello regionale sta per l’ennesima volta depauperando la nostra città.

Che approccio avrete con le società partecipate, tipo Ascoli Servizi Comunali?
Siamo gli unici che possono mettere in discussione questi contratti, il contratto Saba innanzitutto, quello con Ascoli Servizi Comunali ed Ecoinnova, i contratti che riguardano l’illuminazione pubblica, il verde, i rifiuti, per noi sono tutti contratti che il pubblico ha fatto in maniera totalmente svantaggiosi per i cittadini e che portano soldi ai privati peggiorando i servizi o facendoli mancare del tutto. Vanno rivisti, con uno spirito libero, pensando al bene dei cittadini, con avvocati molto preparati per ottenere il massimo; in alcune commissioni, come quella sulla Saba, ho messo in discussione alcuni numeri portati dagli amministratori della Saba su dei loro bilanci, ricordo che il comune dà dei soldi a Saba in base a quanto incassa o viceversa; eppure come ho espresso questo dubbio, in un caso il consigliere del Pd Castiglia, in un altro il consigliere di Forza Italia Trenta, mi hanno trattato come un pazzo criminale chiedendomi come mi permettevo a mettere in dubbio i dati portati da quella che è una multinazionale.

Con lei cosa cambierebbe?

Questo atteggiamento da suddito, molto provinciale, è uno dei problemi della nostra città e del nostro paese; ho lavorato per vent’anni con le multinazionali, avendo dei rapporti alla pari con i direttori marketing, e francamente ho visto che i numeri si possono gonfiare per chi lo vuole; non vedo poi perché bisogni trattarli da onnipotenti che hanno ragione a prescindere.

Che rapporto dovrà avere la prossima amministrazione con il commercio del centro cittadino rispetto ai centri commerciali in periferia?
Il commercio del centro va sicuramente rafforzato come non è stato mai fatto, noi abbiamo diversi progetti che poi riveleremo. In generale va detta una cosa che forse non è molto elettorale: bisogna affidare a dei professionisti seri, so già a chi rivolgermi andando a pescare i migliori in Italia, un’analisi seria per capire esattamente quali sono le nostre vocazioni e le nostre possibilità. Capire anche le nostre possibilità come città all’interno della nostra zona e del mondo, perché non siamo l’unica città che ha delle cose belle e lo dico da innamorato di Ascoli città in cui ho scelto di tornare a vivere e a cui sto dedicando tutto il mio tempo a migliorarla, però non siamo gli unici; dobbiamo capire quali sono le nostre caratteristiche per poi potenziarci e trovare quello che serve per attirare più persone possibili ed anche le persone giuste. Non dobbiamo attirare chiunque ma le persone più adatte alla nostra offerta. Il commercio va supportato, aiutato e va anche stimolato, ci sono alcuni locali comunali su cui abbiamo dei progetti in cui chiederemo un certo tipo di commercio e di servizi. Il centro storico per noi è un’opportunità enorme, da uomo di marketing dico spesso che vedo un potenziale inespresso. Nelle altre forze politiche non vedo chi possa immaginare una cosa del genere.

Ascoli viene da dieci anni di amministrazioni Castelli, qual è il vostro giudizio?
Un giudizio molto negativo che va al di là della persona e delle sue capacità, a parte alcune cose che noi essendo intellettualmente onesti abbiamo riconosciuto essere positive, in generale c’è una gravissima assenza di programmazione, ad esempio sul commercio e sulla viabilità, non è stato programmato niente in maniera seria. Oppure l’illuminazione pubblica, vogliamo parlarne? Noi avevamo un progetto di architettura della luce, che non è stato fatto, c’è stato invece un progetto luminotecnico molto carente, si è dovuto infatti intervenire più volte. Così si sprecano soldi, perché sì c’è stato un risparmio che però poteva essere molto superiore, e così non si valorizza la città per fare un favore a qualche amico o qualche ditta privata: per la collettività però noi vediamo sempre molto poco.

Parlando del Movimento, recentemente si è iniziato a parlare della possibilità di allearsi con le liste civiche, voi ci pensate?
Francamente no, se n’è cominciato a parlare ma dubito si riesca a prendere una decisione a livello nazionale in tempo per le prossime elezioni, nel caso ci avremmo anche potuto pensare ma sono abituato a ragionare sui fatti reali ed attualmente questa possibilità non c’è.

Un’opinione sul limite dei due mandati messo in discussione all’interno del Movimento?
Personalmente ho fatto la scelta di mettere in gioco il mio secondo mandato a livello comunale, rinunciando quindi, allo stato attuale, alla possibilità di poter fare il consigliere regionale piuttosto che il parlamentare. Questo è un limite, non tutti legittimamente sono disposti a fare la scelta che ho fatto io. Un po’ a tutti nel Movimento non ci sembra molto giusto equiparare il mandato da consigliere comunale, che non è pagato, con uno da parlamentare, proprio per il tipo di attività che si va a fare; il parlamentare lo si fa a tempo pieno, con uno staff e con dei soldi per farlo, questo è un po’ stridente e in molti la pensiamo così. Al momento io ho fatto questa scelta sapendo che non potrò fare altro, poi vedremo quello che succederà, per me la carriera politica è una parentesi ed è un impegno enorme che mi piace e mi appassiona ma mi toglie anche tempo e risorse per le mie cose personali.

Una domanda sugli avversari: centrosinistra e centrodestra ascolani, per motivi diversi, faticano ad esprimere un candidato, lo considerate un possibile vantaggio?
Vedremo, è un segno che lì i discorsi sono diversi, c’è una lotta per le poltrone e per lo spartirsi il potere, a noi non interessa. Secondo noi è quello il problema, quel modo di fare politica, stiamo da più di un anno ragionando su tutti altri termini; abbiamo avuto dei rallentamenti magari sui contenuti, non riuscendo a trovare un assessore che ci piacesse abbastanza. Stiamo parlando di progetti, programmi e cose da fare, personalmente sono abituato anche professionalmente a fare progetti ed analisi per vederli realizzati in pochi mesi ed è quello che a me ed a tutti noi del gruppo del Movimento 5 Stelle di Ascoli ci piacerebbe fare qui in città: cambiarla, con uno spirito e delle competenze che altri non hanno.


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