Di Annalea Vallesi

ASCOLI PICENO – Il Convegno dal titolo: “Il Patrimonio storico-artistico e culturale dell’area picena dopo il sisma del 2016- Recupero, conoscenza, valorizzazione” è organizzato dall’Istituto Superiore di Studi Medioevali  “Cecco d’Ascoli” con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno, della Fondazione Carisap di Ascoli Piceno, della Regione Marche e in collaborazione con la Associazione culturale “Giovane Europa”.

Alla conferenza di presentazione dell’evento tenutasi il 19 marzo nella sala “De Carolis-Ferri” di Palazzo dell’Arengo, il Sindaco Guido Castelli ha precisato: “ il premio è stato sospeso per tre anni a causa del sisma del 2016 e non è stato semplice riattivare le forze culturali nonché reperire le risorse economiche per ridare vita a questa prestigiosa iniziativa che riguarda la letteratura, la saggistica e lo spettacolo. Le risorse sono quelle messe a disposizione dalla amministrazione comunale e dalla Fondazione Carisap. La seconda data del Convegno, il 23 marzo, è felicemente sovrapposta alla giornata di Primavera “FAI”, il che darà l’opportunità di far affluire – si spera- un maggior numero di persone al palazzo dei Capitani”. Ha ricordato poi Castelli: “Tradizionalmente il Premio Internazionale della città di Ascoli Piceno, si svolgeva nel mese di dicembre negli altri anni e fino al 2016, ma in questo mese dell’anno ci si è accorti che non riceveva l’attenzione necessaria, ecco perché ora si colloca a marzo e si parla di “edizione straordinaria”. In questo Convegno di inaugurazione del Premio Internazionale si parlerà del patrimonio storico artistico del nostro territorio e del suo recupero dopo il terremoto.”

Il consigliere comunale Andrea Maria Antonini milita da anni all’interno dell’istituto Superiore di Studi Medioevali Cecco d’Ascoli e ha ricordato che era un adolescente quando iniziò ad interessarsi delle materie di studio dallo stesso trattate. Ha dichiarato: “Il Premio Internazionale è un evento culturale che viene riproposto ogni anno e caratterizza in maniera profonda l’identità della nostra città. Questo evento è un “focus” sul nostro territorio e fa incontrare l’arte e la storia picene con quelle di altre città. E’ importante parlare di recupero delle opere e delle strutture storiche colpite dal terremoto, ma ancora di più è importante soffermarsi sulla necessità dell’intervento immediato dopo un evento sismico. Il “pronto soccorso” è fondamentale per limitare i danni strutturali ed è stato attuato, per esempio, nella piccola chiesa di Santa Maria del Sole di Capodacqua. Senza dimenticare i danni al nostro patrimonio artistico e culturale,  è doveroso poi ricordare le vittime del terremoto, che nella sola frazione di Arquata e Pescara del Tronto sono state cinquantuno”.

Elia Calilli, vice presidente dell’Istituto Superiore di studi medioevali, ha tenuto a ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile il ripristino di questo evento e la sua organizzazione. In particolar modo ha ringraziato il Dott. Furio Cappelli, storico dell’arte che si è occupato delle Chiese di Arquata, e il parroco Don Francesco Armandi, alla cui memoria verrà conferito il premio speciale di questa XXVIII edizione.

L’assessore Piersandra Dragoni ha precisato: “il terremoto, pur nella sua tragicità, ci ha fatto accorgere di come intorno a determinate strutture storiche ed opere d’arte, si concentri l’identità di una comunità.” A tal riguardo ha raccontato un aneddoto riferitogli da Don Ciancotti: “Mi disse di essere rimasto colpito da una signora del paese di Arquata che a sua volta aveva perso tutta la famiglia (marito e figli) e ciò nonostante gli chiese di mettere in salvo una croce in legno che spuntava dalle macerie, perché rappresentava tutto quello che era rimasto.”

L’architetto Michele Picciolo esperto della situazione di emergenza sismica ha dichiarato: “e’ stato importate realizzare il recupero delle opere d’arte danneggiate nella diocesi. L’attività di diagnostica e di restauro è stata posta in essere a titolo gratuito dai ricercatori della Università Unicam della sede distaccata di Ascoli e molte opere sono già state riconsegnate alla Chiese di appartenenza e ai loro parroci”. Ha ricordato: “Una statua di gesso era l’unica cosa rimasta della Chiesa di Pescara del Tr. ed è stata salvata dai vigili del fuoco a rischio della propria vita. Quindi un encomio speciale va anche a tutti gli uomini delle forze dell’ordine e della protezione civile, che dopo le vite umane, si sono impegnati a recuperare anche pezzi del nostro patrimonio artistico. Alla luce di ciò si può affermare che il terremoto ha portato esperienze sul piano artistico ma anche e soprattutto sul piano umano”.

Da ultimo l’intervento del professor Stefano Papetti , il quale ha affermato: “in questo convegno del 22-23 marzo, si parlerà di nuovo di storia dell’arte e degli interventi di restauro che sono stati realizzati. Un esempio fra tutti è il recupero di un frammento molto importante dell’altare della Chiesa di Sant’Angelo Magno e della tela del pittore Giacinto Brandi, restaurati grazie al finanziamento dei tre Club Lion’s di Ascoli Piceno.

Si confida in una numerosa affluenza vista l’importanza del tema.


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