ASCOLI PICENO – Inizia la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle ascolano che parte all’attacco su un tema caldo e molto sentito dalla comunità: la Sanità. Il consigliere comunale e presidente della Consulta della Salute Giacomo Manni ed il candidato sindaco Massimo Tamburri attaccano il nuovo piano sociosanitario recentemente approvato in Regione ed il progetto dell’Ospedale di Vallata, accompagnati dal consigliere regionale pentastellato Peppe Giorgini che critica a tutta campo le scelte in fatto di salute pubblica il governatore Ceriscioli e la sua presunta strategia sulla sanità regionale.

“Come presidente della Consulta della Salute ho inviato a Ceriscioli una lettera per fare un consiglio comunale aperto sulla Sanità – dichiara Giacomo Manni – sarebbe importante fare dei tavoli con i cittadini prima di fare delle linee guida. E’ sbagliato il modello con cui si vuole fare l’Ospedale Unico, la politica si sottrae anche alla scelta dell’ubicazione affidandosi ad un algoritmo. Quello che si vede è il taglio delle risorse, la nostra area vasta subisce i tagli maggiori, sul personale invece dell’1,4% previsto sarà molto più alto, la nostra Regione è divisa in due: la parte nord riceve sempre più del sud ma i tagli sono sempre maggiori al sud. Non ha senso il modo in cui si sta gestendo il diritto alla salute, fa ridere sentire Ceriscioli dire che finalmente interviene il governo dopo che loro hanno governato per 5 anni”.

“Il taglio del personale ricade sui cittadini – continua Manni – già ci sono delle criticità per turni e sostituzioni. Vogliamo capire come vuole agire la Regione Marche sul personale, non vogliamo ci siano trattamenti diversi, la Regione è unica; il servizio garantito ad un cittadino di Tavullia deve essere uguale a quello di Folignano. E’ assurdo inoltre che il piano si chiama 2019-2021 visto che siamo già ad aprile 2019, il piano doveva partire il primo gennaio, questa non è programmazione. Si arriverà a fine legislatura senza un nuovo piano sociosanitario, vanno avanti solo con i proclami“.

“Il pensiero, la visione, sull’ospedale unico da parte del Movimento 5 Stelle di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto è nettamente contraria – afferma Peppe Giorgini – mentre siamo favorevoli a potenziare l’ospedale di Ascoli e farne uno nuovo in località Monteprandone di circa 250 posti per San Benedetto. In primo luogo perché il Mazzoni è un ospedale in ottime condizioni come strutture portanti, ha bisogno di adeguamenti sugli infissi e sulla efficienza energetica oltre all’adeguamento sismico che potranno essere fatti con i soldi che arriveranno dai fondi sisma. In secondo luogo è impossibile chiudere o solo depauperare il Mazzoni perché deve servire circa 1000 kmq di territorio completamente colpito dal sisma, con migliaia di cantieri e con i tempi di percorrenza per raggiungerlo già complicati per molti comuni. Non si può fare a meno di un ospedale a San Benedetto perché la maggioranza della popolazione del Piceno è praticamente concentrata su tutta la costa con una densità abitativa che tocca i 1.800 abitanti per chilometro quadrato”.

“Il progetto sulla sanità pubblica di Ceriscioli è completamente fallimentare – prosegue il consigliere regionale pentastellato – infatti nel contesto regionale si è assistito ad una irragionevole e insana politica di chiudere 13 ospedali e accentrare gli accessi ai Pronto Soccorso in poche strutture che ha aumentato le liste di attesa egli stessi, accrescendo il rischio dei pazienti ponendoli in potenziale pericolo di vita.  Tutto questo malsano progetto era ed è propedeutico a dare molti vantaggi alle aziende private poi convenzionate con i Sistema Sanitario Regionale ed il Piceno è il territorio più penalizzato. Da Macerata in su gli ospedali sono presenti nei punti nevralgici e nei centri più importanti (Civitanova, Aspio, Ancona, Senigallia, Fano, Pesaro Urbino) mentre nella parte sud si pensa di tutelare la salute dei cittadini con un ospedale a Fermo ed uno a Pagliare. Difatti la cosa strana è che a Civitanova l’ospedale rimane, ma a San Benedetto no”.

Ceriscioli ha fallito su tutta la linea – conclude Gorgini – sia dal lato politico, e noi del 5 stelle apprendiamo con piacere che sarà lui il candidato Governatore alle prossime regionali del 2020, sia dal lato tecnico/amministrativo, sulla scelta dei luoghi dove costruire i nuovi ospedali e sulla progettazione e costruzione degli stessi. Denunce, esposti, ricorsi al Tar, Consiglio di Stato sono all’ordine del giorno su quasi tutti i presunti nuovi ritardi. Chiederò al nostro ministro Grillo l’invio di un ispettore ministeriale per la verifica nella regione Marche della correttezza delle attività sanitarie e socio sanitarie delle tre aree assistenziali previste dai Lea ed in particolare dell’attività di emergenza sanitaria territoriale e di assistenza ospedaliera (pronto soccorso, degenza ordinaria, day hospital, day surgery)”.

“Al di là del discorso regionale, che serve a capire il contesto – la chiosa del candidato sindaco Massimo Tamburri – la nostra posizione è che il Mazzoni non si tocca, serve un territorio enorme e non può essere declassato. Rimane una domanda al Pd locale: che ne dicono di questa situazione? Sono d’accordo con questa politica regionale che depaupera il Piceno? Va bene così al Partito Democratico ascolano?”


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