ASCOLI PICENO – È uno strumento d’indagine ad alta precisione che garantisce l’acquisizione di nuovi dati e risponde alle recenti normative, nazionali ed europee, sulle sostanze particolarmente inquinanti, come PFAS, PFO e gliphosate (utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua vari materiali) ed “emergenti” (pericolose per la salute, come residui di pesticidi, farmaci e antibiotici in elevata concentrazione).

Si tratta del cromatografo liquido ad alta precisione, interfacciato con uno spettrometro di massa a triplo quadruplo, di cui si è dotato il laboratorio dell’Agenzia per la protezione ambientale delle Marche, nell’ambito del processo di specializzazione definito secondo le indicazioni della Giunta regionale.

Gli sviluppi della normativa hanno portato l’Arpa a dotarsi di una strumentazione analitica sempre più sofisticata per identificare e verificare la concentrazione di nuove sostanze inquinanti, con capacità di risposta adeguate rispetto ai limiti imposti dalle normative europee e nazionali. “Grazie all’acquisizione di questo strumento, decisamente all’avanguardia nel panorama nazionale – ha dichiarato il direttore generale Arpa Marche – e alla riorganizzazione in atto, che prevede la specializzazione delle varie sedi del laboratorio unico multisito, l’Agenzia si colloca, a pieno titolo, nella rete nazionale dei laboratori accreditati e potrà fornire supporto anche ad altre Agenzie regionali. L’assessore regionale all’Ambiente ha sottolineato che la Regione ha contribuito all’investimento, il cui obiettivo è quello di valorizzare il ruolo di Arpam, a tutela dell’ambiente e della salute di cittadini”.


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