ASCOLI PICENO – Piceno Oggi pubblicherà a partire da oggi i programmi delle sette liste o coalizioni di liste, a sostegno di altrettanti candidati sindaci, in vista del voto del 26 maggio, in modo da garantirne la massima conoscenza ai cittadini.

L’obiettivo principale della lista “Fuori dal tunnel – Lista dei giovani” è riuscire a porre le basi per costruire a medio termine una città a misura delle nuove generazioni per far sì che chi vivrà la Ascoli dei prossimi anni possa adeguarla ai cambiamenti generazionali ed evitarne il ristagno e la conseguente “fuga di cervelli”. Non possono essere le generazioni del passato, legate ad un’impostazione ormai superata e anacronistica, a decidere quale sarà la città dei prossimi decenni al posto di chi dovrà viverla. Di questo passo, infatti, la Ascoli del futuro si prospetterebbe deserta e in fin di vita.

Per questi motivi, oltre ad obiettivi più generali per la crescita della città e la soluzione di problematiche generali ancora irrisolte, si ipotizzano alcune misure mirate proprio al cambio di passo generazionale.

Le politiche per i giovani. La lista “Fuori dal tunnel” si pone come obiettivo la realizzazione di alcune proposte-obiettivi che possano garantire una valorizzazione dei giovani nella città di Ascoli.

Le principali proposte che, in questa direzione, si intende portare avanti con convinzione sono:

Per invertire la tendenza della “fuga dei cervelli”, a beneficio anche del territorio, si dovranno attivare concorsi di idee, avvisi e bandi destinati alle professionalità giovanili, con criteri che garantiscano la meritocrazia, per individuare i migliori progetti che consentano di ottenere finanziamenti europei. Avvisi, bandi e concorsi dovrebbero servire a stimolare la progettazione di azioni e iniziative (in qualsiasi settore) che possano portare a beneficio della comunità finanziabili con gli appositi fondi europei che oggi, invece, in molti casi, rimangono inutilizzati.

Istituire un fondo comunale per finanziare ogni anno, a fondo perduto e senza garanzie, le idee e le start up più interessanti di giovani – in particolar modo nei settori del turismo e della cultura – che possano avere a medio termine un’incidenza occupazionale e un ritorno economico e di visitatori per la città

Assegnare un punteggio più alto, nelle gare di appalto, a quelle imprese che garantiranno per quell’intervento assunzioni o attivazione di rapporti lavorativi per giovani under 30 o agli over 50 disoccupati

Integrare e avvicinare maggiormente, attraverso una apposita commissione consiliare aperta a rappresentanti di docenti e studenti, il mondo universitario con la città. L’obiettivo è favorire maggiori ricadute economiche per le attività e maggiori servizi per studenti e docenti

Definire un Piano regolatore degli spazi per i giovani, con riequilibrio e presenza di una o più strutture (culturali, sportive, aggregative) da individuare in ogni zona o quartiere per l’utilizzo da parte delle associazioni giovanili (anche in collaborazione con realtà già presenti come altre associazioni, circoli, parrocchie, etc.). Quindi avviare un censimento zona per zona per capire dove sia necessario creare punti d’incontro a disposizione dei giovani per la socializzazione reale. Lì si potrebbero organizzare iniziative di aggregazione, culturali e di altro tipo, lasciando spazio anche a possibili confronti sulle problematiche che affliggono il mondo giovanile. Gli stessi punti potrebbero essere gestiti in autonomia dalle associazioni grazie a proventi derivanti da eventuali iniziative. Gli spazi potrebbero essere anche coutilizzati da possibili comitati rappresentativi di quartiere con funzioni di decentramento.

Sviluppare come Amministrazione comunale un portale ufficiale (sempre aggiornato) dedicato ai giovani cittadini con un linguaggio idoneo ad avvicinare i giovani stessi alle istituzioni attraverso tutte le informazioni utili per conoscere le opportunità che ci sono, le iniziative mirate al target giovanile, le comunicazioni di interesse, i servizi mirati. Perché i giovani attualmente non conoscono nemmeno l’esistenza del sito del Comune. Magari si potrebbe sviluppare anche una apposita App per la comunicazione diretta tra Arengo e giovani.

Creare la “Ascoli young card”, una card comunale per i giovani residenti ad Ascoli da ritirare all’ufficio anagrafe, nominativa, che consenta ai ragazzi residenti ad Ascoli di usufruire di sconti su acquisti e servizi e ingressi ridotti nelle attività commerciali, locali, uffici etc. che aderiranno al progetto. Un modo per incentivare un po’ anche la ripresa dei consumi e gli incassi per le attività commerciali. La stessa card potrebbe essere distribuita anche agli studenti universitari attraverso le facoltà con sede in città.

Creare una consulta giovanile che si confronti a cadenza mensile con l’Amministrazione comunale per fare il punto sulle problematiche aperte e suggerire eventuali iniziative o soluzioni

Creare bandi per affidare a cooperative giovanili servizi turistici e culturali innovativi (gestione portali informativi, gestione social per la promozione della città, gestione e organizzazione eventi di attrazione turistica, informazioni “mobili” per i turisti).

Istituire ad Ascoli un corso di laurea professionalizzante nei settori emergenti del Digital Marketing (ancora in fase embrionale, in Italia, rispetto alle strategie formative) da mettere al servizio di aziende del territorio e anche di fuori confine, creando nuove posizioni lavorative di prospettiva. Il potenziale attrattivo del corso, che potrebbe essere ospitato anche nella struttura del Polo scientifico e tecnologico, è individuabile in una vasta area del centro Italia che ricomprende Marche, Umbria, Abruzzo e Molise. A trarre benefici sarebbero le aziende, i giovani e anche l’economia del territorio che potrebbe avere ricadute importanti dall’ampliamento della presenza universitaria in città.

Favorire in aree da riqualificare come la ex Carbon o Campolungo, importanti insediamenti di grande attrattività turistica che possano portare ritorni economici e occupazionali per molti giovani. Ad esempio, la creazione – attraendo società di settore – di un parco divertimenti non presente come tipologia a livello italiano (un parco tipo Mirabilandia, ma a matrice medievale e quindi con giochi tutti imperniati sul Medio Evo) e/o uno spazio fieristico-congressuale (creando ad esempio una fiera specializzata attrattiva sul mondo delle app o dei videogiochi, etc). Per andare nel tempo a destagionalizzare e consentire la creazione anche di nuova ricettività.

Punti cardine del programma in una visione più generale: Per cambiare e indirizzare il percorso di ripresa e sviluppo della città, ovviamente, si deve pensare anche ad una serie di azioni che, indipendentemente, dall’approccio giovanile, possano modificare l’attuale visione generale della città. Riservando, ovviamente, ulteriori riflessioni e progetti una volta conosciuta da vicino la macchina comunale, la situazione economico-finanziaria dell’ente e i margini di manovra.

La giunta. In premessa, va considerato il diverso approccio e la volontà di porre in essere una nuova concezione degli assessorati, più adeguata alla realtà. Innanzitutto, stop all’improvvisazione e ai politici di professione scelti in base al numero di voti ottenuti, ma gli assessori dovranno essere dei “cervelli”, ovvero persone qualificate per il settore di riferimento e con indubbie qualità (sia giovani emergenti che esperti di alto livello). Contestualmente si intende creare una unità di staff – come stabilito dalla legge – che abbia però il compito di monitorare l’andamento degli uffici comunali per poter intervenire dove qualcosa non funzioni o si registrino criticità. Uno staff di garanzia per il rispetto degli indirizzi politici nella loro fase di attuazione.

Per le deleghe, si pensa di creare un assessore al turismo, alla promozione ed alla comunicazione; un assessore al controllo delle procedure, al lavoro, allo sviluppo economico e alla ricerca dei finanziamenti; un assessore alle opere, alla viabilità e sosta ed al patrimonio; un assessore alla creatività e alle politiche giovanili, un assessore alla cultura ed agli eventi oltre ad altri assessori per materie specifiche come sociale, ambiente e salute, istruzione (cui affiancare anche altre deleghe minori). Un assessore dovrà occuparsi, specificatamente, della ricostruzione e della ripresa post-terremoto.

Ecco le idee che la lista “Fuori dal tunnel” intende mettere in campo in alcuni settori prioritari.

Lavoro: il filone primario per creare nuova occupazione, in questa difficile fase dal punto di vista industriale e del commercio, è quello che prevede investimenti seri e coraggiosi soprattutto sul turismo, magari facendo nascere piccole società o cooperative per servizi turistici (info point mobili, con pattini o in bici, guide turistiche, comunicazione e materiale turistico, gestione strutture che attualmente restano chiuse ai turisti, gestione innovativa anche di servizi collegati a eventi, spettacoli, teatri, concerti, etc., monitoraggio flussi turistici).

Si ipotizza anche la possibilità di affidare a società, sulla base di graduatorie per curricula e caratteristiche (tipo disoccupati da più anni, giovani, etc.), immobili o infrastrutture comunali per creare nuove attività di servizi per la città (ad esempio servizi di vigilanza comune in centro storico pagati dai commercianti, neo laureati che tengono corsi formativi per specifiche attività formative ai ragazzi, concorsi di idee e maggiori rotazioni per la progettazione di opere cittadine, affidare in gestione ad associazioni, attraverso bandi specifici, alcune aree della città meno valorizzate per programmare e creare iniziative ed eventi con continuità). Ipotizzabile anche l’utilizzo del baratto amministrativo, per concedere servizi gratuiti o scontati a cittadini che hanno reddito molto basso in cambio di prestazioni lavorative al servizio della città (come meglio specificato nel paragrafo delle politiche sociali)

Sociale: oltre al mantenimento dei servizi tradizionali di assistenza e sostegno per le fasce più deboli e bisognose, si pensa di creare una Arengo social card (da esibire) – per chi è sotto una bassa fascia di reddito – per la riduzione del pagamento dei servizi comunali (come servizio bus, parcheggi, etc. – accordo da includere nelle future concessioni/convenzioni dei servizi), andando a compensare le somme che il Comune andrà ad integrare per garantire le riduzioni con prestazioni a vantaggio della comunità, con ore di volontariato rapportate alle agevolazioni di cui si usufruisce, ad esempio per servizi utili (assistenza fuori dalle scuole, pulizia verde, manutenzioni ordinarie di spazi pubblici). In pratica, chi ha un reddito basso potrà scambiare ore di attività volontaria al servizio del Comune per poi usufruire di riduzioni e sconti sui servizi pubblici o convenzionati. Il richiedente, presentando la certificazione del reddito Isee, firmerà un accordo col Comune stabilendo quali servizi ottenere scontati in cambio di un numero di ore di attività da svolgere per l’ente.

Turismo: oltre all’incentivazione di nuove società o cooperative per la gestione, attraverso bandi, di vari servizi innovativi, si ritiene che l’Amministrazione comunale debba puntare con convinzione su questo settore. Innanzitutto, pianificando per tempo una campagna promozionale del territorio a livello nazionale (web, tv, radio e carta stampata) – attentamente studiata per valorizzare tutti i “valori” che possono dare visibilità – cercando di vedere co-finanziata l’operazione grazie anche all’apporto di sponsor importanti che possano trarre visibilità dall’aiuto che offrirebbero a un territorio colpito dal sisma che ha bisogno di rilanciarsi.

Andrebbero in quest’ottica di lancio turistico della città attivate possibili azioni per valorizzare in tale direzione anche aree come l’ex Carbon o Campolungo per favorire l’insediamento di strutture fortemente attrattive e in grado di creare immediati ritorni economici e occupazionali, come ad esempio, la realizzazione di un parco divertimenti (ad esempio il primo parco divertimenti medievale, chiamato Medievalia, in stretto collegamento con la storia della città e la Quintana, chiamando in causa società internazionali specializzate nel settore) o anche la realizzazione di un villaggio fieristico con struttura per ospitare anche concerti ed eventi al coperto, con annessi parcheggi.

Il tutto potrebbe essere gestito da una società mista (soci nazionali, soci locali e Comune che nel caso di Campolungo metterebbe l’area) che possa poi offrire lavoro a giovani e disoccupati, sfruttando anche possibili finanziamenti europei o fondi per il rilancio post sisma. La società potrebbe gestire anche i parcheggi connessi alle strutture. Parco, villaggio fieristico e parcheggi sarebbero filoni in grado di portare subito liquidità da fuori alzando il Pil del territorio. Il socio privato andrebbe, ovviamente, selezionato attraverso una gara europea.

Università: la presenza dell’Università ad Ascoli deve essere maggiormente integrata e potenziata per poter incrementare le positive ricadute anche economiche per la città. Oltre a quanto già inserito tra le proposte legate ai giovani, si intende ritrattare l’accordo con gli Atenei presenti, sulla base dell’ampliamento già concesso a livello di strutture, con il Polo universitario, al fine di ottenere l’apertura di nuovi corsi o una riduzione delle tasse di iscrizione per incentivare l’aumento e la permanenza di sempre più studenti.

Da studiare anche l’ipotesi di ospitare nuove facoltà con corsi “on line” e lezioni in videoconferenza, semplicemente aprendo una segreteria e mettendo a disposizione aule multimediali ad Ascoli, collegandosi con Atenei che hanno già attivato corsi on-line ma con la possibilità di tenere ad Ascoli gli esami. Questo anche per favorire le famiglie che non possono spendere per mandare figli all’Università. Infine, come detto, occorre puntare (come emerge dalle linee programmatiche per i giovani) su nuovi corsi formativi in professioni emergenti come quelle legate al web e social marketing.

Sosta e traffico: tra gli obiettivi principali c’è quello di recuperare o realizzare ulteriori parcheggi esterni al centro, ma soprattutto di riappropriarsi della gestione della politica della sosta risolvendo la convenzione con la Saba attraverso un mutuo ed eventuale copartecipazione di socio privato minoritario (anche eventuale accordo con la stessa Saba con quota non superiore al 40%). Sempre per la sosta andranno studiate anche convenzioni per i lavoratori. Altro obiettivo, incentivare sempre di più i bus navetta continui, gratuiti avanti e indietro, da ogni quartiere direttamente verso il centro, lasciando gli autobus grandi di linea solo per i collegamenti diretti tra quartieri più lontani e frazioni, per un interscambio, poi, con i bus navetta gratuiti. I soldi a copertura di tali azioni si possono recuperare dal taglio agli sprechi per consulenze, assunzioni e incarichi inutili o da opere solo a scopi elettorali ma non prioritarie.

Centro storico e commercio: tra le azioni da porre in essere per cercare di rivitalizzare il centro storico, si ritiene necessaria una politica di esenzione delle tasse comunale per due anni per chi si trasferisce a vivere in centro (e resta per almeno 5 anni) e per chi ristruttura edifici o affitta negozi a prezzi calmierati. Esenzione anche per chi insedia negozi a tema nelle vie che si cercherà di caratterizzare per tipologia, come avviene in altre città turistiche.

Per gestire una rivitalizzazione del centro storico, ma anche degli altri quartieri cittadini, dal punto di vista commerciale, si pensa ad una gestione diretta, da parte dell’assessorato al commercio, della regia del centro commerciale naturale all’interno del quale poi saranno chiamate ad aderire tutte le attività presenti che, al tempo stesso, potranno fruire di servizi e promozione comuni che saranno attivati dall’ente. Questo può evitare la spaccatura tra i commercianti stessi per quel che riguarda l’aspetto decisionale e gestionale e la possibilità di affidare ad esperti qualificati la pianificazione di interventi e iniziative attualmente lasciate alla buona volontà degli stessi commercianti.

Cultura/eventi: per andare a rendere attrattiva per un più ampio raggio l’offerta culturale e di eventi in città, si intende creare due grandi eventi originali all’anno, di impatto nazionale per la loro unicità. Andrebbero programmati uno a primavera e l’altro in autunno, da affiancare alla Quintana e al festival dell’oliva ascolana d’estate e d’inverno ad una caratterizzazione del calendario di eventi per il Natale e per il Carnevale (quest’ultimo da rilanciare sempre più in chiave turistica), per poi collegare tanti piccoli eventi ed iniziative a tema per ogni stagione.

Ad esempio, d’estate si potrebbero legare piccoli eventi a tema, d’inverno eventi legati all’atmosfera delle festività tradizionali, etc. In ogni caso, il cartellone di tutti gli eventi andrà predisposto, anche con specifica tempistica per le iniziative dei privati: chi vorrà organizzare eventi in città, dovrà presentare le nuove proposte con studi di fattibilità entro settembre dell’anno precedente, al fine di poter poi promuovere per tempo il programma fuori città nei tempi giusti. Per quel che riguarda la cultura, si ritiene importante affiancare alle attività tradizionali (stagioni teatrali, iniziative nei musei, etc.) anche manifestazioni di richiamo nazionale in teatro e almeno una mostra di grande attrattività all’anno.

Comunicazione: per migliorare la comunicazione con i cittadini, si ritiene di dover inserire degli spazi denominati Arengo point nei quartieri (individuarne in linea di massima uno per ogni quartiere, anche in parrocchia, circoli, etc.) dove lasciare tutto il materiale informativo comunale, a cadenza settimanale, a disposizione dei cittadini. Si dovrà anche individuare un referente, tra i dipendenti comunali, per ogni quartiere, che svolga periodicamente il proprio lavoro di contatto tra Comune e cittadini in ogni infopoint sul territorio.

Deve essere il Comune ad andare dal cittadino e non viceversa. Inoltre, si pensa di creare una mail obbligatoria (assegnata dall’anagrafe, con assistenza e formazione agli anziani) per ogni cittadino per comunicare in tempo reale. Infine, va creato un unico ufficio comunale per la promozione che crea la guida agli eventi, ai servizi turistici ed altro e si occupa di creare la campagna di promozione annuale della città a livello nazionale.

Appalti e incarichi: oltre al discorso specifico già indicato per i giovani e gli over 50, nelle gare di appalto si dovrà assegnare un punteggio importante anche a chi, vincendo la gara, garantirà una sponsorizzazione per coprire costi di servizi sociali o culturali. Indispensabile sarà anche una rotazione obbligatoria reale delle ditte per appalti o incarichi urgenti con imprese di fiducia, cercando di non coinvolgere sempre le stesse società o gli stessi professionisti.

Battaglia totale agli sprechi e ai carrozzoni come gli enti di secondo grado che non hanno alcuna finalità realmente utile per la collettività.

Massima trasparenza e convocazione mensile dei capigruppo comunali per illustrare ipotesi di delibere di giunta che si vorrebbero adottare, per ascoltare suggerimenti

Controlli e condivisione: si intende creare una commissione anti poteri forti, ovvero un organismo formato da consiglieri comunali di tutti i gruppi per controllare che nell’attività del Comune non intervengano pressioni o condizionamenti per interessi prettamente privati.

Le consulte: oltre ad una consulta dei giovani, si suggerisce la creazione di altre consulte ma solo con professionalità qualificate. Ad esempio, si dovrebbe attivare una consulta per l’economia locale composta dai più importanti imprenditori del territorio ascolano per fornire suggerimenti e idee per la strategia economico-industriale del territorio. Altra consulta, quella per la cultura, con la presenza di alcuni personaggi molto quotati, professori, luminari, etc., per elevare il livello e non lasciare tutte le decisioni esclusivamente alla politica. Infine, una consulta per la terza età che si confronti con l’assessorato ai servizi sociali per suggerire azioni di integrazione o modifica dei servizi in città visti nell’ottica delle persone anziane. Consulte, ovviamente, senza alcun costo per l’Arengo.

Personale dell’ente: per rendere sempre più efficiente ed efficace l’organizzazione del Comune, si dovranno bilanciare sempre più i riconoscimenti economici all’impegno e alla meritocrazia, oltre a garantire una sempre maggiore condivisione sulle scelte e le criticità da verificare attraverso riunioni di tutti i dirigenti con la giunta comunale a cadenza mensile. Ovviamente, di contro, si userà la linea dura nei confronti di protratti comportamenti di negligenza o scorretti, assenze ingiustificate e altri comportamenti in contrasto con la correttezza e serietà lavorativa. In altre parole, giro di vite per eventuali “furbetti”.

Temi speciali. Due sono i temi speciali che si ritiene di dover affrontare, seppur essendo limitata, in tal senso, la competenza comunale sui processi decisionali: si tratta di sanità e post terremoto. Temi sui quali comunque la prossima Amministrazione comunale dovrà attivare iniziative di sensibilizzazione per poter incidere al fine di non veder penalizzato il territorio ascolano.

Sanità – Per quel che riguarda la sanità, senza entrare nel merito del più complesso discorso del Piano sanitario (la cui sede di discussione deputata è il consiglio regionale), il nostro obiettivo come Amministrazione comunale è quello di avviare iniziative, petizioni e ogni altra attività di protesta (anche eclatante) e sensibilizzazione necessaria per stoppare l’ipotesi di un forte declassamento dell’ospedale Mazzoni a poliambulatorio, con sperpero di enormi risorse pubbliche che potrebbero, invece, andare a potenziare la struttura ascolana (sviluppando quelle che potrebbero essere considerate delle eccellenze) e creare un polo di emergenza, ovvero un maxi Pronto soccorso, invece, a San Benedetto, nella zona a ridosso dell’A-14, da affiancare al Madonna del soccorso (da riqualificare) soprattutto per la consistente popolazione presente nel periodo estivo.

Per Ascoli sarà fondamentale anche portare avanti la doppia battaglia dell’azienda ospedaliera anche per gestire direttamente gli introiti derivanti dalla mobilità attiva, ovvero quei pazienti che arrivano ad Ascoli da altre regioni. Una battaglia di giustizia ed equilibrio.

Terremoto – Sul post terremoto è necessario attivare una forte attività di sensibilizzazione nei confronti degli organi di Governo preposti alla gestione della difficile e lunga fase si ricostruzione per sbloccare due aspetti prioritariamente: lo snellimento delle procedure per sbloccare gli interventi (che attualmente ad Ascoli richiederebbero, a conti fatti, circa 22 anni per la conclusione) e il riequilibrio dell’utilizzo delle risorse, con l’azzeramento di ogni dispersione dei soldi che non vada realmente a ricadere nelle aree più duramente colpite, dove Ascoli si inserisce di diritto, seppur in seconda fascia, per gli oltre 1900 edifici dichiarati inagibili.

In questo secondo caso, l’obiettivo sarebbe, innanzitutto, recuperare soldi destinati alla ripresa e previsti anche per investimenti in zone che non hanno avuto nessun danno dal sisma (ad esempio al nord delle Marche) e razionalizzando il discorso dei Cas (contributi di autonoma sistemazione) per eliminare i contributi a chi, in realtà, si è ritrovato, pur non avendo spese ulteriori (a parte quelle rimborsate di un eventuale trasloco) rispetto a prima del sisma (ad esempio chi era già in affitto, se non per la eventuale differenza di canone).

E per gli altri, a parte rimborsi per traslochi, si dovrebbero pagare direttamente i canoni di locazione ai proprietari dei nuovi appartamenti individuati dalle famiglie sfollate. In questo modo, si andrebbero a recuperare risorse importanti da reinvestire per la ripresa. E allo stesso tempo si dovrebbero portare gli altri territori al pari di Ascoli-città, arbitrariamente esclusa da molte agevolazioni se non per i palazzi inagibili, concedendo agevolazioni su bollette, etc. solo a chi ha una casa inagibile per il sisma, in qualunque comune si trovi.

Sui due temi, in ogni caso, sindaco e giunta sarebbero incaricati di definire dettagliate schede sulle iniziative e le modifiche da sostenere ai livelli regionali e nazionali.


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