ASCOLI PICENO – Alla Conferenza delle Regioni, le Marche hanno ottenuto il risultato di sbloccare il percorso iniziato il 28 marzo 2019, con la richiesta del presidente della Regione Marche Ceriscioli alla Commissione competente, di valutare gli emendamenti delle Marche al decreto Crimi sul sisma.

Lo riferisce l’assessore regionale Cesetti che su delega del presidente ha partecipato alla Conferenza delle Regioni e che sottolinea come sia stato fatto un significativo passo in avanti, perché gli emendamenti marchigiani sono stati riconosciuti come prioritari per la conversione in legge dello Sblocca cantieri e sono condivisi con tutte le Regioni colpite dal terremoto. A questo punto la Regione chiede al governo, che ha acconsentito ad effettuare una trattazione specifica il 16 maggio in Conferenza Stato Regioni, massima attenzione e celerità. Il sostegno ricevuto, sottolinea l’assessore, è un segnale molto importante perché rimette al centro del dibattito politico e istituzionale la ricostruzione post terremoto.

Con questi emendamenti sarà possibile accelerare e semplificare le procedure per la ricostruzione pubblica e privata. E’ stato individuato come prioritario anche l’obbligo di andare ad autorizzazione sismica solo per gli edifici strategici. La volontà è quella di poter reclutare personale, da mettere a disposizione dell’Ufficio per la Ricostruzione, in forme più flessibili, perché il meccanismo della mobilità da altri enti non funziona.

Si potrebbero avere a costo zero 100 persone in più, ha spiegato l’assessore, che lavorano con risorse già stanziate. Chiediamo – ha aggiunto – anche lo sblocco dei 40 milioni di euro messi a disposizione dalla Camera dei deputati per investimenti sul personale, il ripristino dell’intesa con le Regioni per l’approvazione delle ordinanze, e lo stanziamento di fondi statali per l’attuazione del Patto per la Ricostruzione. Sono fondamentali per le Marche una serie di proposte condivise con il tavolo tecnico dei sindacati e delle categorie economiche.

In particolare: autocertificazione presentata da un progettista per la ricostruzione ”leggera” privata e produttiva, affidamento di servizi e lavori con procedura negoziata fino a 5 milioni di euro per le opere pubbliche, ripristino dell”intesa con i presidenti delle Regioni per approvare le ordinanze. Infine è stato riconosciuto che la metodologia di caratterizzazione delle macerie rispetto alla verifica della presenza di amianto è applicata anche alle frazioni di macerie nei depositi temporanei.


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