ARQUATA DEL TRONTO – Molti la davano  irrimediabilmente distrutta perché sepolta dal terremoto, ma dalle macerie di  Arquata è rinata la tela dell’Annunciazione, un’opera di pregevole fattura sulle cui attribuzioni sono in atto degli studi, che si trovava nell’altare maggiore della Chiesa dell’Annunziata  posta nel capoluogo della cittadina distrutta dal sisma.

La tela è stata recuperata alla fine del 2016 dai Carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale di Ancona e dai Vigili del Fuoco, con una azione diretta dallo storico dell’arte della Soprintendenza A.B.P. di Ancona.

Il dipinto era completamente ricoperto dalle macerie e pertanto in pessime condizioni. Lo stesso è stato depositato presso la Diocesi di Ascoli Piceno.

Da un’altra parte d’Italia ad Anzio (RM) gli operai della Colgate-Palmolive vengono a sapere di questa  opera ferita e liberamente raccolgono tra di loro dei fondi da destinare alla cura della tela, come segno di supporto e vicinanza  alla conservazione della memoria dei cittadini di Arquata.

Regista di tutta l’operazione è l’Università degli Studi di Camerino (MC) attraverso la Professoressa Graziella Roselli   che con altri docenti dell’università Camerte hanno effettuato una attività diagnostica sull’opera per prepararla al difficile e quanto proibitivo restauro. Tale attività preventiva è stata condotta   dallo spin off di Camerino A.R.T.& Co.

Il restauro che potrebbe avere i connotati di un vero e proprio miracolo è stato effettuato dalla ditta ADiP Restauri ovvero da Serena Petrelli, Michele Aureli e Davide Di Silvestro, in un primo momento presso la Italico Onlus di Corropoli e successivamente nei laboratori di Ascoli dell’ADiP. Attività coordinata e diretta dallo storico dell’arte della Soprintendenza di Ancona dottore Pierluigi Moriconi.

Inoltre è stato pensato uno storytelling dell’opera mediante un’istallazione multimediale interattiva sulla cornice del dipinto per i visitatori.

Il dipinto ieri, 28 maggio, è stato restituito al Vescovo di Ascoli che ha voluto fosse messo nei suoi appartamenti  che resteranno aperti al pubblico a disposizione di chiunque voglia visitarla. Lo stesso ha pubblicamente affermato che è sua ferma intenzione far tornare l’opera ad Arquata quando ci saranno le condizioni.  Presente alla restituzione il sindaco di Arquata con alcuni cittadini visibilmente commossi per aver visto rinascere dalle macerie la loro memoria. Il Vescovo su sollecitazione dei dirigenti della Colgate-Palmolive ha preventivato un futuro viaggio e delle mostre della tela nel  Lazio, al fine di portare in giro il nome di Arquata e raccontare questa bella storia dove si sono intrecciati vari soggetti i quali operando con il cuore hanno reso possibile questo miracolo.


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