ASCOLI PICENO – “Quando ho visto i tanti cartelli di divieto di sosta nella mia città mi son detto: che bello finalmente dei lavori di riqualificazione. Invece no, erano solo a precauzione del Ministro della Paura“.

Usa l’ironia il consigliere comunale del Partito Democratico, Francesco Ameli, per commentare la visita di Matteo Salvini ad Ascoli il 5 giugno: “Appare ovunque tranne al Viminale, è cosa nota. Ma che la città sia sotto assedio è un costo alto per i cittadini. Polizia, carabinieri e Digos sono costi che sosteniamo per una campagna elettorale drogata di menzogne. E come denunciato da ‘L’Espresso’ si lega la presenza istituzionale con la campagna politica, con una commistione che poco ha a che fare con il buon senso”.

Francesco Ameli aggiunge: ” Ma le cose che più mi hanno colpito sono state due. La prima, penso mai successa fino ad ora, vedere dentro al Duomo la propaganda politica a favore di un candidato sindaco con tanto di magliette. E spero siano in tanti, insieme a me, a prenderne le distanze. Fuori la politica dal Duomo. La seconda, il Ministro dei selfie, poteva andare nelle zone terremotate invece di scriverlo su Facebook e rendersi così conto dell’immobilismo e dell’indifferenza (anche mediatica) a cui questo governo ci ha costretto. Una settimana fa le popolazioni dell’entroterra hanno macinato chilometri per andare a manifestare a Roma, ma tu eri impegnato ad urlare contro gli ultimi”.

Infine una stoccata al candidato sindaco Marco Fioravanti: “Spiegagli che nelle Marche gli ospedali li costruiamo nuovi come stiamo facendo ad Ascoli, Ancona, Fermo, Macerata e Pesaro o potenziamo quelli esistenti. E ricordagli che proprio il tuo Governo ha indicato le Marche come Regione ‘benchmark’, cioè con la migliore sanità pubblica”.


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