ASCOLI PICENO – Riportiamo e pubblichiamo una nota di Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli Piceno.

Ecco il comunicato, per intero.

Con il giuramento di ieri prestato dal Sindaco Fioravanti si è formalmente insediata la nuova giunta comunale di Ascoli Piceno e si è perfezionato nel migliore dei modi il progetto politico del centrodestra propiziato da Fratelli d’Italia, Lega, civici e da quella parte di Forza Italia che ha voluto mantenere fede all’impegno preso da Silvio Berlusconi lo scorso 30 marzo nel candidare Marco Fioravanti. Una squadra forte e credibile che attraverso la guida del nuovo Sindaco saprà proseguire, rinnovare e migliorare il governo della nostra amata Città. All’indomani dell’insediamento del nuovo consiglio comunale, osservo, con orgoglio, che il centro-destra vince per la quinta volta consecutiva nella “Città delle 100 torri” ma rilevo con tanta amarezza che Forza Italia evapora e sparisce a causa di gravi errori nella conduzione di un partito che ad Ascoli ha sbagliato tutto. Non bisogna scomodare analisti e studiosi di flussi elettorali per certificare la debacle: basta rilevare che, per la prima volta dopo vent’anni, nella Giunta Comunale del capoluogo piceno, bastione del centrodestra nelle “Marche rosse”, non sarà presente alcun membro eletto nella lista di Forza Italia. In questo quadro così sconfortante, colpisce in particolare che nessuno, tra i dirigenti regionali nazionali e regionali di Forza Italia che sono scesi in campo contro Fioravanti, abbia sentito il bisogno di ammettere i molti errori consumati ad Ascoli. L’errore di aver avallato l’ammutinamento di Celani, di non aver presentato la lista di Forza Italia (nonostante la formale disponibilità del vicesindaco e del capogruppo uscenti), di aver ripudiato il buongoverno degli ultimi dieci anni reclutando i peggiori avversari della nostra amministrazione, di aver escluso il Sindaco uscente da ogni decisione ma soprattutto l’errore politico di aver rinnegato l’alleanza con Fratelli d’Italia e Lega per abbracciare il PD e i suoi accoliti antisovranisti. Di fronte alla procurata eutanasia di Forza Italia ad Ascoli, rilevo che dal 9 giugno scorso nessuno all’interno di Forza Italia Marche ha ritenuto di stigmatizzare l’abbraccio mortale con il PD di Ceriscioli o, anche più semplicemente, ha provato a coinvolgere chi per dieci anni ha governato Ascoli per riparare la disastrosa situazione venutasi a creare in citta dopo il voto amministrativo . Lo scorso venerdì si è tenuta una riunione a livello regionale per parlare (anche) di Ascoli. Nessuno ha ritenuto utile ascoltare la mia opinione: ne prendo atto. Forza Italia Marche mi relega ai margini ? È da parecchio che accade ma ne farò un ragione. Tutti sono necessari e nessuno è indispensabile. La cosa più grave è invece che in occasione del primo consiglio comunale, i consiglieri comunali iscritti a forza italia ( tra cui un consigliere regionale di FI e il vicepresidente nazionale di Forza Italia Giovani) eletti nelle liste di Celani, candidato sostenuto nel corso delle ultime amministrative dagli esponenti nazionali e regionali del movimento – posti di fronte al l’alternativa se votare il candidato del centro destra Bono (già capogruppo di Forza Italia) o quello del Partito Democratico, hanno scelto l’uomo di Ceriscioli. La misura è colma: errare è umano ma perseverare é diabolico. Sono cresciuto nel MSI e maturato in Alleanza Nazionale; sono stato eletto nel PDL nel 2009 e ho portato in dote a Forza Italia un’amministrazione che nel 2014 ha raggiunto il 60% dei consensi. La stella polare della mia vita politica mi porta ad essere sempre e comunque alternativo al PD e alla sinistra. Nelle Marche, in Forza Italia qualcuno mi considera di troppo. Rispetto le scelte di tutti ma prima ancora rispetto i miei principi e la mia cultura politica. Continuerò a impegnarmi nel centro destra, come prima e più di prima, ma nessuno può pensare di arruolarmi nell’equipaggio della squadra avversaria. Le battaglie le concludo sempre e solo dalla stessa parte in cui le ho iniziate. Me lo hanno insegnato quando avevo i calzoni corti.


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