ASCOLI PICENO – Exploit delle esportazioni fra il 2010 e il 2018 (record per il tessile, con un più 25,5 per cento). Incremento delle dimensioni aziendali (3,3 media dipendenti per azienda nel 2013, 4,4 nel 2017). Difficoltà ancora marcate per le microimprese del settore abbigliamento (sia per calo imprese che per perdita di posti di lavoro).

E’ questa la fotografia che la Cna di Ascoli, con i dati elaborati dal Centro studi della Cna regionale delle Marche, fa del sistema moda nella provincia Picena.

Una fotografia aggiornata

Le imprese attive del sistema moda della provincia sono oltre 500, pari al 23,3% delle imprese manifatturiere della provincia e all’8,6% delle imprese attive negli stessi settori in tutte le Marche. Sono i dati più aggiornati possibili (fine marzo 2019) disponibili nella disaggregazione settoriale adeguata.

Le imprese della moda della provincia sono assai più caratterizzate dalla forma giuridica individuale (59%) rispetto al totale delle manifatture (45,2%); sono più “individuali” anche rispetto al dato regionale complessivo (55,3%).

Le dinamiche di lungo periodo 

Nella provincia, il sistema moda ha superato la fase di crisi aumentando il numero delle imprese del 3,2% (+16 imprese) tra il 2009 e il 2018. Questa crescita di imprese si deve tutta al settore abbigliamento e, in particolare, alla crescita numerica delle imprese delle Confezione in serie di abbigliamento esterno, delle confezioni varie e degli accessori, dell’abbigliamento sportivo

L’export del sistema moda dalla provincia di Ascoli

Le esportazioni di prodotti di moda dalla provincia di Ascoli Piceno sono in deciso calo nel primo trimestre 2109 (-7,3% rispetto allo stesso trimestre del 2018) ma le difficoltà non riguardano tutti i settori del sistema: cala l’export dei prodotti tessili (-11,0%) e degli articoli in pelle (calzature e pelletterie: -8,9%) ma cresce decisamente quello dell’abbigliamento (+11,5%). 

Tra il 2010 e il 2018, invece, l’export è cresciuto notevolmente per tessile (+25,5%) e abbigliamento (+19,0%) ma la diminuzione delle esportazioni di articoli in pelle (-7,0%) ha più che compensato la crescita del tessile abbigliamento portando il sistema moda della provincia a perdere il 4,2%. L’indice annuale dell’export mostra che il periodo di difficoltà per l’export del sistema moda ascolano si è avviato dal 2014 in corrispondenza con le reazioni russe alle sanzioni. Poiché è recentissima la proroga fino al 31 gennaio 2020 delle sanzioni economiche europee riguardanti settori specifici dell’economia russa, è probabile che l’effetto negativo si protragga.

I lavoratori del sistema moda 

Secondo i dati di fonte Inail sui lavoratori, l’occupazione dell’intero sistema moda della provincia è calata tra il 2013 e il 2017 del 4,2%; poiché è calato ancor più il numero delle ditte del sistema, è cresciuta la dimensione media delle imprese.  

L’occupazione di lavoratori dipendenti è invece cresciuta nelle industrie tessili (+23,5%) e nelle produzioni di calzature e pelletterie (+2,8%). La diminuzione dei lavoratori dell’abbigliamento è risultata assai decisa (-21%) e sostanzialmente pari alla diminuzione delle ditte (21,2%). 

I dati dell’occupazione (lavoratori dipendenti) sono quindi quasi opposti a quelli della demografia d’impresa: sono le ditte con dipendenti dell’abbigliamento a calare maggiormente di numero e sono solo loro a perdere lavoratori perché tessile e pelli-calzature li registrano in aumento. 


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