RIMINI – Presentati al Meeting di Rimini i progetti delle start up: dall’intelligenza artificiale che valuta le emozioni al monopattino elettrico ripiegabile. A settembre il bando a sostegno dell’economia circolare. Grande successo di pubblico il 21 agosto per il dibattito “Innovazione e talenti” al padiglione D3 del Meeting di Rimini, promosso dalla Regione Marche con Manuela Bora, assessora alle Attività produttive, innovazione e ricerca della Regione Marche, Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere e Giuseppe Tripoli segretario generale di Unioncamere che hanno evidenziato come la rivoluzione digitale in atto sia supportata dalle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Coordinatore dell’incontro il giornalista del Sole 24 Ore Michele Romano.

“La Regione Marche – ha detto l’assessora Manuela Bora – ha emanato appositi bandi, alcuni dei quali grazie anche ai fondi comunitari stanziati appositamente per le aree colpite dal sisma, con i quali ha supportato concretamente i progetti innovativi delle start up del nostro territorio. Azioni mirate con l’obiettivo di far nascere e soprattutto crescere queste importanti realtà che hanno nell’intelligenza artificiale uno strumento determinante. Le Marche vantano il record di avere il maggior numero di start up innovative e questo per noi rappresenta un patrimonio. Entro la fine dell’anno realizzeremo Smau Marche che sarà una delle opportunità che mettiamo in campo per consolidare e migliorare anche i rapporti con le università e i ricercatori e favorire un ecosistema adeguato per le startup. Questo perché investire sui giovani talenti – ha continuato Manuela Bora – significa scommettere sul futuro. La formazione e la qualificazione imprenditoriale e professionale del capitale umano rappresentano un passaggio cruciale per il trasferimento delle conoscenze e delle competenze innovative nei processi produttivi e per la crescita economica e sociale dei territori colpiti dal sisma. In questo contesto, la spinta propulsiva infusa dalla Regione Marche nelle aree terremotate si è dimostrata decisiva ed ha impresso più slancio allo sviluppo di un ecosistema innovativo resiliente che riesce ad essere ancora competitivo. Particolarmente strategica la promozione dello sviluppo di nuove professioni, come i ricercatori innovativi e i giovani start upper, che il governo regionale ha costantemente perseguito per mettere sempre più a disposizione delle imprese i saperi e le capacità delle nostre future generazioni”.

Ospiti del successivo confronto, coordinato da Emanuele Frontoni presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, sono stati sette giovani startupper marchigiani che hanno saputo trasformare il loro talento in una opportunità di sviluppo e che hanno illustrato i loro progetti, in gran parte finanziati con il POR FESR MARCHE 2014-2020. Maura Mengoni co-founder di Emoj ha illustrato le potenzialità del progetto nato da uno spin off dell’Università Politecnica delle Marche.

“Il progetto – ha sottolineato Mengoni – grazie all’intelligenza artificiale riesce a valutare le emozioni delle persone. Un sistema particolarmente richiesto dalle aziende del settore retail, fashion e automotive. Di recente abbiamo monitorato oltre 120 spettatori dello Sferisterio di Macerata e grazie ai loro comportamenti abbiamo ricavato importanti indicazioni dalle loro emozioni. Il risultato della nostra ricerca potrà essere utilizzato anche per migliorare l’offerta della prossima stagione dello Sferisterio. La motivazione principale che ci spinge a utilizzare l’intelligenza artificiale nella realizzazione dei nostri progetti è l’obiettivo di migliorare la qualità della vita”.

Paolo Pipponzi, co founder insieme ad altri colleghi di una start up a Falerone che si è sviluppata proprio nell’anno del terremoto, ha evidenziato: “Nel 2016 ha preso definitivamente il via il nostro progetto finalizzato alla realizzazione di Linky che è un monopattino elettrico che agevola la mobilità. La novità è uno strumento facilmente trasportabile. Infatti, può essere ripiegato agevolmente e inserito in uno zaino. L’anno dopo del terremoto ovvero il 2017 abbiamo avviato la linea produttiva che ci ha portato recentemente a consegnare i primi 700 pezzi che abbiamo venduto in tutto il mondo”.

Particolarmente interessanti anche le innovazioni proposte da Ernesto Di Iorio Ceo di QuestIt, Michele Moretti founder di Neurality e le altre proposte marchigiane presentate da Christian Ricciarini founder di Edilmag e Riccardo Ricci senior Al Analyst Travel Appeal entrambi di Pesaro.

Ieri mattina invece, sempre al Meeting si era svolta all’insegna dello slogan “Recuperare, riciclare ed innovare!” la tavola rotonda “Impresa 4.0 ed economia circolare” con alcune eccellenze imprenditoriali dell’area del cratere che si sono contraddistinte nell’applicazione delle nuove tecnologie digitali per la realizzazione di importanti investimenti sull’economia circolare finanziati con il POR FESR MARCHE 2014-2020.

“L’economia circolare ha un’importanza sempre maggiore per la rinascita nei territori colpiti dal sisma” ha introdotto Stefania Bussoletti, dirigente per l’innovazione, la ricerca e la competitività della Regione Marche che ha illustrato i principali contenuti della legge regionale “Impresa e Lavoro 4.0” (L.R. 25/2018). La legge, in particolare, ha una sezione ad hoc dedicata all’economia circolare, proprio per affermare che tale tematica non ha solo un impatto ambientale, certamente importante, ma rappresenta anche un’opportunità straordinaria per le imprese che non saranno solamente più sostenibili, dal punto di vista ambientale, ma potranno essere anche più innovative.

Sono state quindi fornite anticipazioni sull’atteso bando a sostegno dell’economia circolare che verrà emanato dalla Regione Marche entro il mese di settembre. Il bando, che verrà concertato con le principali associazioni di categoria nelle prossime settimane, stanzierà 1,9 milioni di risorse a favore delle PMI per incentivare investimenti finalizzati al riutilizzo e riciclo di materiali compositi e/o altri materiali plastici, allo sviluppo del’eco-design e di nuovi modelli di bussiness applicati ai settori del made in Italy e del packaging, al trattamento e alla valorizzazione di scarti organici ed inorganici, anche attraverso processi di digitalizzazione e simbiosi industriale.

I lavori sono proseguiti, coordinati da Francesco Fatone, Professore di Ingegneria Chimica Ambientale dell’Università Politecnica delle Marche, con un racconto delle progettualità innovative sviluppate dalle aziende, grazie al contributo della Regione Marche, come quelle illustrate da Sandrino Bertini della Delta di Montecassiano sui materiali compositi ed ecosostenibili e Cristian Ricciarini startupper della Edilmag di Pesaro sui nuovi dispositivi tecnologici per il ripristino dei terreni colpiti dal sisma. Importanti anche le esperienze evidenziate da Vincenzo Paoletti della Fondazione Its Efficenza Energetica di Fabriano sull’importanza della formazione e quella di Giuseppe Giampaoli della Cosmari di Tolentino sulle procedure utilizzate nella gestione e nel recupero delle macerie del terremoto. Tutti gli imprenditori concordano sull’importanza del riciclo dei materiali.

“Abbiamo fatto uno studio dei componenti che se non superano i quindici anni possono avere un ciclo di vita ancora interessante per il loro riutilizzo” ha affermato Giulio Macarri della Vega di Ponzano di Fermo presentando il progetto “Raeecovery” che mira a recuperare, attraverso la demolizione selettiva, tutti i componenti elettrici ed elettronici delle schede. Un altro esempio virtuoso nel riciclo di materiali è stato quello illustrato da Roberto Moretti della Cobit Asfalti di Grottazzolina con un progetto di riciclo degli asfalti, finanziato dalla Regione e realizzato con il coinvolgimento dell’Università Politecnica delle Marche e delle associazioni di categoria, che permette di realizzare un asfalto cosiddetto tiepido ovvero utilizzando un riscaldamento minore del bitume e questo permette un’immissione inferiore di inquinamento rispetto ad oggi.


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