ASCOLI PICENO – Pochi giorni fa una donna disperata, dopo l’ennesima aggressione subita dal coniuge, ha deciso finalmente di chiedere l’aiuto della Polizia di Stato. Personale della Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno, specializzato nell’audizione di persone vittime del reato di violenza di genere, ha accolto la donna che ha rappresentato una situazione drammatica creatasi all’interno del proprio nucleo familiare. 

La denunciante, cittadina polacca residente da molti anni ad Ascoli Piceno e perfettamente integrata nel tessuto sociale cittadino, ha confidato che il marito, suo connazionale, da ormai alcuni mesi maltrattava lei e le loro due figlie minorenni. L’uomo, oltre a mettere in atto delle vere e proprie  vessazioni psicologiche consistenti in continue offese e minacce, in più occasioni aveva usato violenza fisica contro la moglie e la prima figlia, di soli 16 anni, causando loro delle lesioni, non denunciate per il timore di ben più gravi ritorsioni, il tutto alla presenza della figlia più piccola, di appena 12 anni, che era costretta ad assistere alle violenze subendo un grave contraccolpo psicologico. 

La Polizia di Stato, dopo aver posto immediatamente in essere delle attività  di tutela del nucleo familiare, ha effettuato in brevissimo tempo i riscontri del caso, acquisendo così inequivocabili elementi probatori che consentivano alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno di richiedere una misura coercitiva a carico del violento. Il Gip di Ascoli Piceno, altrettanto celermente, al fine di scongiurare una possibile escalation degli episodi violenti emetteva a carico dell’indagato un ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e contestuale divieto di avvicinamento alle persone offese, misura eseguita nel tardo pomeriggio del 22 agosto.

La situazione viene continuamente monitorata, anche con l’ausilio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Publico.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.