ROMA – “Non comprendo come si possa parlare di libertà, qui si creano i presupposti per una cultura della morte in cui la società perde il lume della ragione.
Così Monsignor Stefano Russo, ascolano e Segretario Generale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) durante una conferenza stampa a Roma dove ha commentato la decisione della Consulta che ha ritenuto lecito il suicidio assistito in particolari condizioni.
Il prete aggiunge: “Il medico esiste per curare le vite, non per interromperle. E’ chiaro che chiediamo per i dottori l’obiezione di coscienza”.
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