ASCOLI PICENO – Con il campionato fermo per spazio alle nazionali, l’Ascoli continua a lavorare per superare il momento no dopo un avvio di stagione a ritmi elevatissimi. Simone Padoin fa il punto in casa bianconera:

“Credo che le ultime due partite abbiano ridimensionato un momento positivo e di grande entusiasmo, le sconfitte con Cremonese e Pescara sono arrivate in modo diverso, allo Zini la prestazione è stata più negativa, invece col Pescara abbiamo giocato da; con gli Adriatici avremmo dovuto essere più fluidi e veloci nello sviluppo della manovra, loro sono venuti da noi a difendersi. Poi quando lo 0-0 sembrava maturato, a causa di un nostro infortunio siamo passati in svantaggio e non siamo riusciti a recuperare. Siamo dispiaciuti perché era un derby, perché c’era tanto entusiasmo allo stadio, abbiamo bucato la partita che avrebbe potuto rilanciarci in alto e farci vivere queste due settimane col morale a mille”.

“Due partite fa eravamo primi in classifica e nelle partite in cui ci si aspettava da noi un’ulteriore conferma ci siamo bloccati – continua il centrocampista – Ora questa sosta arriva nel momento migliore per ricompattarci e ripartire; ci aspetta un periodo duro, durante il quale dovremo dimostrare d’essere quelli di prima. Se firmerei per il sesto posto a metà campionato? Sinceramente sì, ci è stato chiesto di migliorare quanto fatto lo scorso anno e possibilmente di centrare i play off. E’ ovvio che dobbiamo essere squadra sempre e non a momenti nel corso di una gara; anche quando abbiamo vinto una gara largamente, abbiamo vissuto momenti di alti e bassi all’interno della stessa partita e quindi stiamo lavorando anche per evitarli. Ieri abbiamo fatto l’analisi della partita col Pescara e del momento in generale, il mister ha cercato di infonderci tranquillità, sappiamo di aver generato entusiasmo e aspettative grazie ai primi risultati positivi e, se vogliamo fare un campionato per provare a fare i play off, dobbiamo vivere con entusiasmo le pressioni e con la giusta spensieratezza le partite”.

“Questa è una squadra con 18-20 giocatori che possono essere titolari – prosegue Padoin – tutti stanno dimostrando di poter giocare e il mister attinge da tutti in funzione del momento di forma di ciascuno e in base all’avversario di turno. Dal punto di vista delle prestazioni devo ancora migliorare, non sono così soddisfatto delle ultime due partite, in particolare col Pescara avrei potuto dare un aiuto maggiore in fase offensiva. Conto di crescere e dare un contributo alla squadra come ho sempre fatto. Un mio gol a Verona? Non sarebbe male, fra due settimane dobbiamo svoltare e tornare ad essere quelli di prima. Il Chievo è una squadra scorbutica, forte, dietro hanno cambiato molto, ma in attacco hanno giocatori molto interessanti, Djordevjc, ora infortunato, Meggiorini e Vignato; è una squadra molto temibile, gli ultimi risultati lo stanno dimostrando. Giocare in casa darà loro fiducia e quindi da parte nostra servirà una gara veramente tosta”.

“La B mai come quest’anno è equilibrata – conclude il jolly bianconero – non vedo squadroni che prenderanno un gran distacco sulle avversarie, anche se tre o quattro squadre hanno speso molto e sono favorite. In 5-6 punti ci sono una decina di squadre, c’è equilibrio, quindi l’ideale sarebbe avere una continuità di rendimento e anche noi dovremmo capire che quando una partita non possiamo vincerla, un pareggio dà comunque continuità. Pian piano verranno fuori i veri valori del campionato, la nostra posizione di classifica per ora ci soddisfa, dovremo conservarla per tutto l’anno. Obiettivi personali? Vanno di pari passo con quelli di squadra; fuori dal campo cerco di dare una mano ai più giovani. Qui ce ne sono di talentuosi, quello che mi ha sorpreso di più è Chajia, che non conoscevo, penso abbia le qualità per fare buone cose, poi dipenderà da lui, dovrà avere voglia di migliorarsi e disciplinarsi dal punto di vista tattico per dare una mano alla squadra. Il mio futuro? Ho con l’Ascoli un contratto di due anni, la società mi ha dato tanta fiducia; per ora penso a giocare al massimo in questi due anni e poi si vedrà. Una volta appese le scarpette al chiodo mi piacerebbe allenare i ragazzi”.


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