VERONA – Terza sconfitta consecutiva per l’Ascoli. Al Bentegodi, il Chievo Verona trionfa per 2-0, con le reti, una per tempo, di Meggiorini e Vignato. Il Picchio è stato costretto a giocare quasi tutto il secondo tempo in 10, a causa dell’espulsione di Petrucci.

PAGELLE 

LEALI 7 (IL MIGLIORE) – Il fatto che, in una gara persa 2-0, sia lui, portiere, a essere migliore in campo, dà abbastanza esplicitamente la cifra della prestazione odierna dei bianconeri. Incolpevole su entrambi i gol, sfodera un buon numero di interventi che evitano un passivo ben più pesante.

LAVERONE 5 – Prova a farsi vedere con costanza in proiezione offensiva, questo gli va riconosciuto, peccato che i suoi traversoni non sollecitino mai la difesa del Chievo Verona. Ovviamente la colpa non è solo sua, ma anche della scarsa presenza in area di rigore avversaria da parte degli attaccanti bianconeri; tuttavia, questa sterilità offensiva, unita ad una fase difensiva traballante, rende la sua prestazione tutt’altro che soddisfacente.

BROSCO 4,5 – Prestazione da dimenticare per il capitano bianconero, colpevole su entrambe le marcature dei clivensi: sull’1-0 rompe inspiegabilmente la linea difensiva, tenendo in gioco Meggiorini, solo davanti a Leali; sul raddoppio, invece, cerca un improvido anticipo, finendo per farsi saltare con estrema facilità da Vignato.

GRAVILLON 5,5 – Gara di grande affanno per tutti i 90′, anche se per motivi diversi: nel primo tempo, l’Ascoli non trova mai le distanze giuste tra i reparti, risultando spezzata in due tronconi e lasciando la difesa alla mercè dei giocatori veneti; nella ripresa, invece, è l’inferiorità numerica a costringere il Picchio a stare in trincea. Prova sempre a metterci una toppa, riuscendoci in alcune – poche – circostanze.

D’ELIA 5 – Lento e impacciato in fase difensiva, dove viene surclassato atleticamente dagli offensivi del Chievo Verona, non si comporta molto meglio in appoggio alla manovra offensiva, mostrandosi costantemente poco propositivo e quasi sempre timido nelle giocate.

GERBO 5 – Quando un giocatore di quantità e carica agonistica come lui si ritrova a giocare una gara nel corso della quale viene costantemente messo in difficoltà dal dinamismo avversario, perdendo spesso il tempo della giocata e risultando quasi sempre in apnea, non può che venirne fuori una prestazione insufficiente.

PETRUCCI 4,5 – Primo tempo senza arte né parte, che lo vede vagabondare per il campo alla ricerca di una posizione ideale in mezzo al campo, con risultati decisamente scadenti. Proprio nel finale della prima frazione, ritrova con costanza la posizione davanti alla difesa e sembra essere più a suo agio; peccato che, dopo pochi minuti della ripresa, si faccia espellere – anche se con qualche dubbio – condannando di fatto l’Ascoli alla sconfitta.

PADOIN 5,5 – Gli unici due guizzi della squadra bianconera nascono da sue iniziative: prima l’incursione in area avversaria, con traversone basso insidioso non sfruttato da Rosseti; poi, il lancio di prima che mette lo stesso attaccante bianconero solo davanti al portiere avversario. Per il resto la gara non è di buona fattura, come per tutto il Picchio, ma gli va riconosciuto di essere stato uno dei pochi a provarci.

CHAJIA 5 – Senza dubbio, vista l’assenza di Da Cruz  e di Ninkovic, è il giocatore più dotato tecnicamente tra i bianconeri; di conseguenza, dovrebbe essere lui ad accendere la luce nella manovra del Picchio. A conti fatti, invece, o sbaglia tanto o si limita alla giocata scolastica, non trovando mai la posizione ideale in mezzo al campo. NINKOVIC (dal 50′) 5 – Entra subito dopo l’espulsione e, di conseguenza, appare molto nervoso. Non aggiunge niente alla prestazione di Chajia, anzi, probabilmente toglie quel poco di dinamismo che il belga poteva offrire.

ROSSETI 4,5 – Le due occasioni migliori dell’Ascoli capitano sui suoi piedi; o meglio, sarebbero potute capitare sui suoi piedi, perché, a conti fatti, in entrambe le circostanze manca l’impatto con il pallone a pochi metri dalla porta. Con errori così palesi, l’impegno messo in campo passa inevitabilmente in secondo piano. BRLEK (dal 58′) 5,5 – Ingresso voglioso e intenso che lo porta a fare qualche buona giocata, ma, al tempo stesso, a commettere tanti errori.

SCAMACCA 5,5 – Si sbatte tanto, provando a far valere la sua stazza fisica e la sua tecnica; ci riesce solo a fasi alterne, ma in quei momenti è utile alla squadra per risalire il campo. Anche per questo motivo, tuttavia, è spesso molto lontano dalla porta avversaria, non avendo grandi occasioni per essere pericoloso. ARDEMAGNI (dal 58′) 5,5 – Entra con la squadra in inferiorità numerica e prova a metterci tutta la sua esperienza, riuscendoci a fatica. Va detto, però, che il suo colpo di testa, in anticipo sul primo palo, arrivato dagli sviluppi di un calcio d’angolo, è l’occasione migliore del Picchio dopo l’inferiorità numerica.

 

ZANETTI 5 – Che fosse il momento più delicato della stagione era abbastanza palese. Per uscire da questo periodo di flessione di risultati e di entusiasmo prova a scombinare un po’ le carte in tavola, ma fallisce su quasi tutta la linea: la scelta di Rosseti titolare non solo non viene premiata, ma diventa quasi dannosa; mentre il 4-4-2 iniziale con il quale la sua squadra prova a sfruttare l’ampiezza del campo, crea solo grandi squilibri tra i bianconeri. Quando torna alle origini le cose sembrano cominciare a migliorare; tuttavia, a inizio ripresa, quando sembrava potesse esserci un’altra partita, l’espulsione di Petrucci annichilisce le speranze dei suoi ragazzi.


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