ACQUASANTA TERME – Di seguito una nota del Federazione del partito della Rifondazione Comunista della provincia di Ascoli.
Ci siamo parecchio divertiti a seguire le evoluzioni dialettiche e intellettuali dei nostri rappresentanti locali di Fratelli d’Italia. Per la serie ridiamo per non piangere. In nemmeno mezza giornata sono state create nuove categorie politiche che noi veramente facevamo fatica anche solo ad immaginare.
Ci sono quelli che organizzano un evento senza però dire che lo hanno fatto; ci sono quelli che vi partecipano senza però condividere il motivo dell’evento; ci sono quelli che dicono che un partito è responsabile o meno dell’organizzazione di qualcosa dalla grandezza del logo nel volantino. Si dimostra come sempre che vale tutto e il contrario di tutto.
Procediamo con ordine.
Nel nostro comunicato stampa abbiamo formalmente chiesto ai rappresentanti di Fratelli d’Italia di prendere le distanze da quella ignobile cena organizzata ad Acquasanta, e tutta la struttura del Partito, dal Coordinatore Regionale, al deputato Acquaroli, al Sindaco di Ascoli Fioravanti e al suo vice, al coordinatore provinciale e vice sindaco di Acquasanta Capriotti (tranne Assenti che ad oggi, come è di sua abitudine, non risponde mai alle cose che lo riguardano), lo ha fatto, pure di corsa considerati i tempi.
“Molto bene”, si potrebbe dire, ma ci sono delle riflessioni da fare comunque.
Innanzi tutto va sottolineato che queste persone prendono le distanze da un’iniziativa alla quale hanno partecipato.
Di solito si prendono le distanze da qualcosa a cui non si è partecipato, ma da antichi e novecenteschi comunisti noi queste cose non le possiamo capire.
In secondo luogo tutte queste persone dichiarano di non condividere qualcosa che sono andati a commemorare (tipo un fervente ateo che tutte le domeniche va a messa a servire all’altare).
In terzo luogo, ci può stare che qualcuno usi il simbolo del partito impropriamente, in politica capita che accada, ma allora ci aspettiamo il commissariamento della sezione di Fratelli d’Italia di Acquasanta che ha organizzato l’evento e le dimissioni di Capriotti perché non poteva ritenersi estraneo, Acquasanta non è New York.
Alla fine il risultato è che tutto quello che è accaduto è di una tristezza politica e morale assurda.
Tutti i personaggi si sono comportati come i bambini sorpresi a combinare una marachella e che si mettono a negare l’evidenza pur di non subire la punizione.
E’ scontato che chiediamo le dimissioni dai ruoli istituzionali di tutti questi personaggi che nella migliore delle ipotesi sono degli ingenui e nella peggiore delle ipotesi dei fascisti nostalgici, poi magari alla fine si scoprirà che sono solo dei poveri opportunisti.
Cosa è peggio?
Le dichiarazioni in merito rilasciate da Capriotti inoltre sono un insulto all’intelligenza delle persone nel vano tentavo di mettere una toppa all’enorme buco che si è venuto a creare.
Il problema comunque rimane. Ci hanno accusato di essere i soliti comunisti fermi al passato, che non parlano delle cose importanti (falso ovviamente), che non si rendono conto che gli facciamo un favore.
Noi siamo convinti che quando si commemora qualcosa lo si fa perché si è spinti dalle proprie idee, dalla propria cultura e dalla propria formazione. Quando si commemora si cerca di far rivivere la forza ideale di quello che è stato e di usarla per ispirare le azioni presenti.
Ebbene commemorare la Marcia su Roma vuol dire che si sta celebrando quella che fu la presa violenta del potere in Italia e se a tutto questo ci aggiungiamo il clima che si sta creando nel paese e il rapporto confidenziale dell’Europol che dice che l’estrema destra in Europa si sta riarmando e sta reclutando “personale militare e di sicurezza per imparare dalla loro competenze”, la paura è quella che si possa creare un clima culturale favorevole a queste follie anche per colpa di chi pensa che siano solo “goliardate”.
Per questo non possiamo non essere preoccupati e non possiamo che tenere alto l’allarme e l’attenzione perché chi fa finta di niente e chi si gira dall’altra parte è complice.
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