ASCOLI PICENO -A tre anni di distanza dal maledetto sisma, il Centro Italia è ancora alle prese con la ricostruzione. Qualcosa è stato fatto, qualcos’altro ancora no. Gli abitanti del Cratere vogliono rialzarsi sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sociale. E, giustamente, chiedono alle istituzioni un sostegno per ottenere tutto ciò. Tra mille difficoltà e incertezze.

Ma gli abitanti delle zone colpite dal terremoto sono i primi esempi da seguire per dare una svolta. Tanti cittadini si sono dimostrati tenaci, passionali e determinati. Ognuno, come può, cerca di contribuire per ridare dignità e visibilità ad un territorio sconvolto in una calda notte di agosto dalle scosse.

Tra questi c’è Valentina Trenta, scrittrice e giornalista in erba, di Arquata del Tronto, che ha realizzato il libro “L’Eco del Vettore”. Una raccolta di pensieri e poesie dedicate al Borgo, prima e dopo il terremoto. Un testo da poco pubblicato e già molto apprezzato. Piceno Oggi ha intervistato Valentina.

Parlaci del tuo libro, com’è nata questa idea?

“Il libro ‘L’eco del Vettore’ raccoglie pensieri e poesie dedicate ad Arquata, di ogni passo del percorso da tre anni a questa parte. La storia, la tradizione, lo stravolgimento del sisma e la voglia di rinascita, ripartendo proprio dal territorio stesso. Subito dopo il terremoto, ho aperto una pagina Facebook che nel tempo è diventata una specie di diario terapeutico e condiviso da chi viveva la stessa situazione. L’idea è nata con l’obiettivo di creare un piccolo progetto con le due associazioni, Arquata Potest e Monte Vector”.

Il tuo testo ha già raccolto consensi.

“Ho avuto riscontro molto positivo. Interesse all’acquisto e commenti piacevoli da parte di chi l’ha letto. Non ho ancora pensato ad una presentazione. Per ora, la vendita delle copie è stata possibile grazie al passaparola sui Social”.

Qual è l’obiettivo che vuoi raggiungere con questo volume?

“Lo scopo principale è quello di raccogliere il devoluto per favorire i progetti delle due associazioni che ho scelto, che rappresentano secondo me lo spirito giusto, la tenacia, la voglia di fare, il senso di appartenenza e l’ affetto per il territorio arquatano”.

Un tuo pensiero sul momento attuale della ricostruzione post sisma 2016.

“La situazione attuale post sisma è sotto gli occhi di tutti, ferma. In balìa di decreti e promesse che sembrano ogni volta voler cambiare passo, ma l’immobilismo è evidente. Tutto ciò che ad Arquata si è mosso è solo grazie alla forza di chi l’abita e all’aiuto generoso dei privati o associazioni”.

Ti senti ambasciatrice di Arquata o comunque delle zone che hanno vissuto il dramma del terremoto?

“Assolutamente no. Il mio unico strumento sono le parole e se posso metterle al servizio di un’idea, di persone volenterose, allora credo che sia doveroso per il mio paese, per tutti i paesi che non ci sono più”.

Dove si può trovare e comprare il tuo libro?

“Le copie del mio libro sono in mio possesso, cosicché l’intero contributo ricavato possa andare alle due associazioni che ho scelto. Dunque, posso consegnarlo di persona o spedirlo. Quando ci sarà l’occasione, pensavo di presentarlo nella bellissima cornice del rifugio di Monte Vector”.

In bocca al lupo a Valentina, autrice di una bella iniziativa che deve essere un esempio per tutti. E un bocca in lupo a tutta la zona montana del Centro Italia che sogna e vuole una giusta riscossa sociale.


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