ASCOLI PICENO – Sabato 30 novembre si è tenuta la ventitreesima edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare.

L’iniziativa ha visto la mobilitazione nelle Marche di oltre 5 mila volontari (900 in provincia di Ascoli Piceno) in 457 punti vendita, di cui 58 nel Piceno: ad Ascoli Piceno e provincia, la raccolta è stata di 29.710 chili, in flessione rispetto al dato del 2018 ma superiore al totale raccolto nel 2017.

“Voglio ringraziare – ha dichiarato il Responsabile della Colletta Alimentare per la provincia di Ascoli Piceno, Claudio Voltattorni – tutti quanti hanno donato un po’ di spesa per chi ne ha bisogno. E tutti quanti hanno reso possibile che questo avvenisse: tutti quei volontari con le pettorine gialle, in prima fila nei supermercati o all’opera nel retroscena. Sacchetto su sacchetto, in provincia di Ascoli Piceno sono stati raccolti 29.710 kg di alimenti, che ora si trovano nel magazzino di San Benedetto del Tronto, pronti ad essere ridistribuiti dal Banco Alimentare agli enti caritativi assistiti”.

“Un totale in calo del 10,5% rispetto al 2018 – prosegue Claudio Voltattorni – e comunque sorprendente: ventinovemilasettecentodieci chilogrammi di alimenti potranno aiutare tantissime persone a far fronte alla situazione di povertà in cui si trovano. L’esperienza del dono, fatto o ricevuto, insieme con la sensibilizzazione al tema della povertà alimentare delle moltissime persone entrate nei supermercati aderenti alla Colletta sono il vero risultato che abbiamo ottenuto. Un risultato che non è svilito o esaltato dalle variazioni che di anno in anno si registrano sul quantitativo di alimenti raccolti, tra l’altro dovute a fattori contingenti come temporanee chiusure di supermercati, abitudini delle persone che magari non vanno a fare la spesa il giorno della Colletta, il meteo solo per fare qualche esempio. Insomma, grazie ancora a tutti per la manifestazione di generosità e comprensione del bisogno altrui, che è lo stesso di ciascuno. Lo spot di quest’anno diceva “siamo quello che facciamo”, direi che ci siamo dati una bella identità: quella di persone generose”.


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