ASCOLI PICENO – Sardine, il giorno dopo. Ed è il momento della sintesi, dopo un profluvio di analisi e qualche polemica che hanno accompagnato l’esordio ascolano del movimento nato a Bologna. Ne parliamo con Ilaria Chiovini, tra gli organizzatori dell’evento che si è tenuto il 1° dicembre in Piazza del Popolo.

“Per noi si tratta di un successo – esordisce – Essere riusciti a portare ad Ascoli tutta questa gente, come non si vedeva da tempo in nomi di certi ideali è stato emozionante. Siamo soddisfatti”.

La piazza era eterogenea: dall’estrema sinistra fino al centro politico.

“Da come ho percepito, al di là di chi può essere o meno tesserato con un partito, sono venute tutte quelle persone che non si sentono pienamente rappresentate da un partito. Per questo uno degli obiettivi del movimento delle Sardine è quello di carpire il malessere politico delle persone in cerca di una identità in nome dei nostri ideali. Il fatto che la piazza sia stata eterogenea è un fattore positivo, non un limite”.

Sardine, in piazza contro o anche per?

“La manifestazione si basava sull’antifascismo e l’antirazzismo. Scendiamo in piazza per ribaltare la narrazione social e non solo basata sull’odio e sulla paura. Siamo per l’ascolto e per la pace. La piazza non era eterogena non solo per la provenienza politica, ma anche per l’età. L’organizzazione è stata dei giovani ma ieri ad Ascoli c’erano anche tante famiglie con bambini, persone anziane. Perché il futuro fa paura un po’ a tutti”.

VIDEO Sardine: “Siamo in 2 mila. Ascoli non è una città fascista”. E cantano Bella Ciao in Piazza del Popolo

Antonini della Lega ha parlato di flop e ha criticato i numeri da voi divulgati.

“Ci aspettavamo questo tipo di polemica. Piazza del Popolo era piena per metà e i conti si fanno facilmente: se ieri hanno detto che c’erano 300 persone nella Sala della Ragione, non capiamo come potevano essercene 500 in piazza. Sappiamo di essere temuti dagli altri. Ci tengo a precisare che oltre a Bella Ciao, ieri in piazza abbiamo cantato anche l’Inno di Mameli: due canzoni che non sono in contrapposizione ma che si ispirano alla libertà e alla bellezza che ha saputo esprimere il popolo italiano”.

Questa è stata la vostra prima uscita pubblica nel Piceno. Ne sono previste altre? In che modo, da adesso in poi, vi attiverete?

“C’è un coordinamento nazionale e il 14 dicembre è fissato il momento finale delle manifestazioni in piazza. A quel punto partirà un progetto, al quale anche noi del Piceno faremo parte, per arrivare ad elaborare proposte e idee, tutte attraverso un coinvolgimento dal basso, come stiamo facendo dall’inizio. Ribadisco che non andiamo in piazza contro, ma contro qualcosa di negativo e anche negli ultimi giorni abbiamo ascoltato di tentativi di costituire un partito nazista in Italia. Tutto questo non avverrà più con il nostro silenzio”.

 


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