ASCOLI PICENO -Un percorso lungo dodici mesi all’interno dell’universo-Polizia. È il viaggio che ci propone Paolo Pellegrin il fotografo che ha realizzato il Calendario della Polizia di Stato 2020.

Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli ha affermato che “vogliamo rappresentarci per quello che siamo e per quello che è il giusto messaggio da dare alla nostra comunità nazionale. E abbiamo scelto a volte anche degli sguardi. Abbiamo scelto due sguardi di donna, intanto per sottolineare i 60 anni che le donne sono nella nostra amministrazione cogliendo in quei due sguardi tutta l’essenza e l’umanità, perché un lavoro come il nostro deve avere un sostrato di umanità”. 

In questo calendario il fotografo ha saputo cogliere la Polizia di Stato mentre adempie al proprio impegno quotidiano e lo slogan “Esserci sempre” rispecchia la realtà di una Polizia di Stato sempre presente al fianco dei cittadini e di tutte le Istituzioni. “Se il nostro è un Paese sicuro e democratico è perché la Polizia di Stato, come le altre Forze di Polizia, guida e protegge ogni giorno i cittadini” si legge in una nota della Questura.

Ci piace ricordare che dal 2001, parte dei proventi sostengono i progetti Unicef per l’infanzia nel mondo. Nel 2020 sarà dedicato al “Trentesimo anniversario della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Inoltre, come per la precedente edizione, il Comitato italiano per l’Unicef riserverà una quota del ricavato delle vendite del calendario al Fondo assistenza per il personale della Polizia di Stato, per finanziare il Piano “Marco Valerio”, rivolto ai figli minori dei dipendenti ed ex dipendenti della Polizia di Stato affetti da gravi patologie croniche.

Le dodici istantanee che costituiscono il calendario, si caratterizzano per essere in bianco e nero, cifra stilistica che caratterizza i lavori di Paolo Pellegrin. Sono i tagli di luce o la particolarità di un’inquadratura a fare la differenza, lasciando scorgere volti, espressioni e azioni di chi è intento a svolgere una professione complessa.

Di seguito una nota della Questura di Ascoli

Il fotoreporter, di fama internazionale, si è mosso tra Napoli e Roma e per realizzare questo progetto ha seguito la traccia delle tre parole chiave che sono il focus della nostra professione: “Passione, Impegno e Servizio”, traducendole nel suo linguaggio diretto ed essenziale.

La passione è l’energia motrice della nostra missione, la misura dell’impegno profuso verso la sicurezza e il rispetto della vita in ogni scenario, per “Esserci Sempre”. L’impegno fornisce la tenacia che ci anima nel lavorare ogni giorno con sacrificio e attenzione. È la forza che ci porta dove c’è bisogno di noi. Il servizio rappresenta il fine ultimo di ogni nostra azione, faro di una condotta volta a proteggere le comunità, lo Stato, i suoi cittadini. Senza fermarsi mai.

Quella che il fotografo ha raccontato è una polizia vera, ritratta sul campo durante situazioni reali. Il reportage rappresentata un insieme di operatori, di professionisti, che utilizzano pensiero ed intelligenza lavorando nella quotidianità in contesti difficili, complessi; situazioni e luoghi che richiedono competenze affinate nel tempo.

Ogni scatto cerca di scavare dietro i volti e i movimenti quasi a mostrare l’aspetto più profondo del “fare” il poliziotto portando alla luce le motivazioni della professione: l’etica del Servizio; la Passione e l’Impegno che animano l’agire quotidiano di ogni donna ed ogni uomo in divisa al servizio delle comunità.


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