ASCOLI PICENO – “La Regione Marche recentemente è diventata la prima regione biologica d’Italia investendo 108 milioni di euro sul biologico perché crediamo e puntiamo sulla qualità. Abbiamo recuperato la biodiversità soprattutto di specie a rischio estinzione genetica e la tradizione mezzadrile per noi è molto importante come è importante che molti imprenditori oggi si basano sull’economia circolare. Ci siamo innamorati della realtà agricola di una volta, del modo di vivere e di rispettare la terra e il libro rappresenta queste forme. Noi stiamo vivendo il cambiamento climatico però oltre a mettere in campo tanti strumenti per l’agricoltura dobbiamo cambiare la tendenza e rispettare i tempi della natura. Per questo dovremmo portare il progetto nelle scuole e far comprendere ai bambini l’importanza della biodiversità”.

Così la vicepresidente Anna Casini nella sala della Bottega del Terzo Settore di Ascoli ha presentato il libro “Aborigeni Mezzadri – storie di economia circolare” che fotografa i nostri contadini custodi di una realtà agricola magica e rurale e di cui dobbiamo raccogliere l’eredità per preservare il patrimonio culturale della nostra regione.

Nella sala gremita da tanta gente e da diversi sindaci del Piceno, Giancarlo Oresti, presidente dell’associazione Malacultura ha fatto la sintesi del libro, un reportage fotografico di 360 pagine con la consapevolezza che un modello di economia circolare esiste ed è ancora vivo nella nostra memoria quello dei contadini mezzadri che abitavano in un mondo senza mercato e senza moneta nel quale la sopravvivenza era garantita dalle risorse del podere, della terra, degli animali delle piante. Questo mondo, però, doveva essere in perfetta salute per sopravvivere.

“Il libro – ha sottolinato Oresti – racconta la nostra regione che nasce con la vocazione della mezzadria e ho voluto sposare questo progetto perché i miei nonni vivevano in campagna. Ho voluto fare mia una citazione del libro: la terra è potente, è vita, la terra è stata tutto per noi mezzadri”.

Il volume parla di persone che hanno rispettato la natura e applicato le leggi dell’economia circolare e si sono prese cura della nostra terra contribuendo a costruire uno splendido paesaggio rurale mantenendo la preziosa biodiversità delle Marche. Oggi sempre più si parla di economia circolare applicata anche all’agricoltura attraverso tecniche di rigenerazione del suolo ispirate ai cicli naturali. Dopo anni di sfruttamento intensivo, fertilizzanti chimici ed antiparassitari che hanno impoverito le terre coltivate, oggi sappiamo che è necessario ripristinare l’humus vitale dei terreni per ottenere piante sane e robuste.


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