ASCOLI PICENO – Da questa settimana, sino al 31 marzo, è possibile per tutti i lavoratori e lavoratrici agricole presentare la domanda di disoccupazione agricola per l’anno 2019. La domanda di disoccupazione agricola è una misura di sostegno al reddito per i lavoratori occupati e disoccupati che abbiano lavorato almeno 51 giornate in Agricoltura nell’anno 2019. Le sedi del Patronato Inca della Cgil sono operative per la presentazione della domanda in qualsiasi giorno secondo gli orari di regolare apertura, e da quest’anno è attivo un numero di centralino per prendere appuntamento in alcuni giorni specifici, per tutti i lavoratori che vogliano saltare la fila. Il numero è 3427529890.
“Invitiamo tutti i braccianti e le braccianti agricole a rivolgersi presso i nostri uffici, con appuntamento o senza, per la domanda di disoccupazione e anche di assegni familiari, ma anche per permettere un controllo della busta paga e della situazione contrattuale” scrive la Cgil.
Daniele Lanni, Segretario Generale della Flai Cgil Ascoli Piceno spiega: “La Flai Cgil è a disposizione dei lavoratori del settore agricolo tutto l’anno. Sino a marzo siamo concentrati per cercare di far esercitare il diritto alla disoccupazione a tutti quanti ne hanno diritto, ma vogliamo anche fornire una consulenza completa, controllando la correttezza delle buste paga dei lavoratori, delle situazioni contrattuali e previdenziali. Per questo invitiamo tutti i lavoratori a recarsi nelle nostre sedi, o prenotare un appuntamento, non soltanto per usufruire della disoccupazione agricola, ma anche per avere una tutela e un aiuto nel conoscere i propri diritti e farli valere”.
Conclude Lanni: ”Negli ultimi anni abbiamo dovuto vedere molti fenomeni illegali, anche nella nostra provincia, svilupparsi particolarmente in Agricoltura. Combattere fenomeni come questi è per noi fondamentale, e continuiamo a farlo come abbiamo sempre fatto in passato. Anche per aiutarci in tal senso chiediamo a tutti i braccianti e le braccianti di rivolgersi ai nostri uffici, per poter controllare la loro situazione ed essere insieme certi che i loro diritti non vengano negati o violati.”
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