ASCOLI PICENO – Il Comune di Ascoli Piceno presenterà durante il prossimo Consiglio Comunale il nuovo registro amministrativo per il diritto del minore alla bigenitorialità.

“L’istituzione del registro della bigenitorialità si pone come obiettivo quello di tutelare il diritto dei minori a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei propri genitori” ha spiegato il sindaco Marco Fioravanti.

“Con questa misura, vogliamo rispettare un principio etico secondo cui il minore ha il legittimo diritto di mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori ogni qualvolta non esistano impedimenti che giustifichino l’allontanamento di un genitore dal proprio figlio. Essere genitori è un impegno che si prende nei confronti dei figli: questo non può e non deve essere influenzato da un’eventuale divorzio o separazione tra i due coniugi” continua il sindaco.

Il registro della bigenitorialità permetterà di mantenere e sviluppare un corretto rapporto genitoriale, favorendo una costante relazione del minore con entrambi i genitori e garantendo ai più piccoli il diritto alla salute, all’educazione e all’istruzione. Il registro consentirà inoltre a entrambi i genitori di legare il loro domicilio a quello del figlio residente nel Comune di Ascoli Piceno: in questo modo, ogni comunicazione relativa al minore (scuola, salute, sport ecc.) dovrà ugualmente pervenire presso i domicili di entrambi i genitori.

“La nostra Amministrazione sta riservando grande attenzione verso le fondamentali tematiche di sostegno sociale e anche l’istituzione del registro della bigenitorialità va in questa direzione” ha aggiunto l’assessore ai servizi sociali Massimiliano Brugni.

“La nostra volontà è quella di dare un segnale forte in materia di difesa e tutela di tutti quei minori che vivono situazioni di particolare disagio familiare, favorendo le più ampie forme di partecipazione alla vita dei figli in ogni fase della loro crescita. Per questo motivo il registro della bigenitorialità rappresenta un’ulteriore misura di vicinanza alla fascia più debole della comunità ascolana” conclude Brugni.


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