ASCOLI PICENO – Oggi, 27 gennaio, è arrivata l’ufficialità del passaggio al Frosinone dell’ormai ex capitano del Picchio.

Parliamo, ovviamente di Matteo Ardemagni che con un post ha voluto salutare il pubblico ascolano. Suonano davvero dure le parole dell’ex bomber bianconero. Il capitano e uomo spogliatoio aveva dichiarato amore per i colori bianconeri dimostrando un forte attaccamento alla maglia,  lascia il club bianconero dopo una stagione e mezza, condita da 39 presenze e 12 gol fra Campionato e Coppa.

Ecco le sue parole in un post sul suo profilo ufficiale di Instagram: “Scrivo queste righe perché da capitano uscente dell’Ascoli mi sentivo in dovere, per l’affetto che provo per questa piazza, di chiarire come sono andate le cose, visto che hanno cercato di farmi passare da quello che non sono. Parto dal presupposto che non sarei mai andato via in questo mercato di metà stagione, ma le cose sono andate così per vari motivi. Con la società dell’Ascoli era stato concordato un rinnovo ad inizio campionato, senza che però questo venisse portato a termine. A gennaio quando addirittura ho cominciato a vedere il mio nome associato a varie squadre per un eventuale cessione ho chiamato il presidente Pulcinelli, con cui tra l’altro ho un ottimo rapporto umano, il quale mi dice che non c’è mai stata nessuna intenzione di rinnovo perché non ero in scadenza ma che comunque un rinnovo non ci sarebbe mai stato data la mia età”.

La rottura. “Da quella chiamata ho appreso non tanto il fatto che non avrei ottenuto il rinnovo, ma sopratutto ho capito che non era più una questione di contratto, ormai secondario appunto per me, perché invece si trattava del fatto che ormai il mio ormai ex presidente non aveva più fiducia e stima in me come giocatore, nonostante io fossi il capitano, uomo spogliatoio, che abbia sempre dato anima e cuore in campo, che mi sia sacrificato per il bene della squadra (snaturando le mie caratteristiche da uomo da area di rigore) e per il mio attaccamento alla maglia bianconera, e soprattutto nonostante io mi sia sempre comportato da Uomo prima che da capitano a differenza di qualcuno , perché ci ho sempre messo la faccia, stando in prima fila a prendermi le critiche quando era giusto e gli applausi quando ce li meritavamo”.

Il Frosinone. “Non mi sono mai tirato indietro perché non è nella mia indole. Ma quando ho preso consapevolezza del fatto che la società avrebbe fatto senza dubbio a meno di me, allora ho cominciato a valutare le offerte di altre squadre. Tra queste, prime fra tutte il Frosinone che con il suo presidente e il suo direttore sportivo hanno dimostrato di volermi a tutti i costi e di avere quindi fiducia in me per quello che posso dare. Quindi anche se per me è stata una sorpresa dover partire, tutto questo è accaduto  per volontà della società che mentre rilasciava interviste dicendo che sarei rimasto, si incontrava con i dirigenti di altre squadre per vendermi. Ho scelto quindi Frosinone perché oltre ad essere una società forte e ambiziosa mi ha voluto fortemente e per questo darò tutto per ripagarli della loro fiducia. Sono ansioso e carico di iniziare questo nuovo percorso e spero di conquistare anche qui l’affetto dei tifosi che per me è sempre stato fondamentale”.

I ringraziamenti. “Voglio ringraziare infine tutti i miei splendidi compagni di squadra, specie i miei fratelli veterani che conoscono il valore di questa maglia, lo staff tecnico dell’Ascoli, in particolare i fisioterapisti Teodoro ed Emiliano, i miei magazzinieri Gaetano, Emidio e Alessandra, che sono persone a cui voglio un bene dell’anima, i dottori, il preparatore Nazareno, il direttore sportivo Tesoro con cui ho sempre avuto un bellissimo rapporto e soprattutto la piazza di Ascoli con i suoi tifosi che sono stati la parte più bella di questo anno e mezzo , porterò sempre il popolo bianconero nel cuore perchè è l’unica parte sana di Ascoli, di cui fa parte anche l’ex presidente Giuliano Tosti che oltre ad essere tifoso è stato il primo ad avermi accolto qui “in” Ascoli. Ps: chi vuole capire capisca, il resto è noia”.


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