DENUNCE DI INFORTUNIO

Nel 2019, nel nostro Paese, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 641.638 (+0,1% sul 2018).

CASI MORTALI

I morti sul lavoro, sempre nel Paese, sono state 1.089 con un calo del 3,9% sul 2018.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel periodo in esame sono state 61.310, (+1.725 in più rispetto all’anno precedente).

LA SITUAZIONE NELLA REGIONE MARCHE

LE MALATTIE PROFESSIONALI – ANNO 2019

Sono state denunciate nel periodo in esame 6.039 malattie professionali (-38 casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); 4.177 i casi riguardanti i maschi e 1.900 le femmine.

5.650 sono di lavoratori Italiani; 128 di lavoratori dell’Unione Europea (esclusa Italia) e 290 da Extra Unione.

Vediamo che cosa è accaduto nelle province marchigiane nel periodo in esame.

Territorio

ANNO 2018

ANNO 2019

Differenza

Marche

6.077

6.039

-38

Ancona

1.257

1.297

+40

Ascoli Piceno

959

759

-200

Fermo

746

797

+51

Macerata

1.551

1.636

+85

Pesaro e Urbino

1.526

1.588

+62

Dall’analisi dei principali settori relativi alle Denunce di malattie professionali (rif. Inail ICD-10) emerge:

Tumori (C00-D48) da 90 a 69 casi; Malattie del sistema nervoso (G00-G99) da 1149 a 1071; Malattie dell’orecchio e dell’apofisi mastoide (H60-H95) da 353 a 326; Malattie del sistema respiratorio (J00-J99) da 10 a 112;

Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo (M00-M99) da 405 a 4144; Non Determinato da 227 a 307. Totale da 6.039 a 6.077 casi.

REGIONE MARCHE

ANALISI DEGLI INFORTUNI – ANNO 2019

Nella nostra Regione ci sono stati 19.011 casi (+397 accadimenti rispetto all’anno precedente).

Alcuni settori: agricoltura da 1.322 a 1.271 casi (-51); fabbricazione carta ed affini da 82 a 103 (+21); nelle Costruzioni da 1.039 a 1.117 casi (+78); Fabbricazione mobili da 294 a 330 (+36); Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria da 215 a 245 (+30); nel settore Istruzione da 30 a 43; i Non determinati da 3.415 casi si è passati a 3.428 (+13 casi).

DENUNCE D’INFORTUNIO PER LUOGO DI ACCADIMENTO

Territorio

ANNO 2018

ANNO 2019

Differenza

Marche

18.614

19.011

 

397

 

 

Ancona

6.604

6.881

277

Ascoli Piceno

2.333

2.397

64

Fermo

1.459

1.450

-9

Macerata

3.727

3.723

-4

Pesaro e Urbino

4.491

4.560

69

INFORTUNI PER CLASSE D’ETÀ ANNO 2019

Classi età

Anno 2018

Anno 2019

Fino a 14 anni

1416

1576

15/19

848

834

20/24

1119

1183

25/29

1378

1383

30/34

1468

1472

35/39

1463

1710

40/44

2127

2003

45/49

2317

2266

50/54

2291

2445

55/59

2086

2181

60/64

1122

1182

65/69

373

409

72/74

169

164

+75

205

199

n.d.

2

4

Totale

18.614

19.011

Le Denunce d’infortunio con esito mortale nella nostra regione sono passati da 22 a 33. 27 in Industria e servizi (da 19), 6 in Agricoltura (erano 3).

DENUNCE D’INFORTUNIO CON ESITO MORTALE PER LUOGO DI ACCADIMENTO – MARCHE

Territorio

ANNO 2018

ANNO 2019

Differenza

Marche

22

33

+11

Ancona

7

8

+1

Ascoli Piceno

2

5

+3

Fermo

2

5

+3

Macerata

6

11

+5

Pesaro e Urbino

5

4

-1

27 decessi sono di lavoratori italiani, 1 dell’Unione Europea (esclusa Italia) e 5 di lavoratori Extra Unione Europea.

Circa le differenze di genere sono 2 donne e 31 uomini i deceduti.

Commento di Guido Bianchini

I dati illustrati confermano, purtroppo, il trend negativo per gli infortuni sul lavoro nella nostra regione. Tanti sono gli sforzi dei soggetti interessati per arginare questo problema ma ancora insufficienti.

Circa gli infortuni mortali nella regione, si evidenzia un forte è l’incremento poichè da 22 si è passati a 33 morti sul lavoro ovvero con un incremento percentuale del 150%.

Riguardo le malattie professionali sono state denunciate, nel periodo in esame, 6.039 con una diminuzione di 38 casi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Si ricorda che tali dati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale.

Sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Secondo i dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna sui morti sul lavoro, al 31 gennaio, risultano già 37 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno e 78 con i morti sulle strade in itinere; poi ci già 7 morti per schiacciamento da trattore.

Nella nostra regione ci sono già 2 morti sul lavoro uno in Ancona e l’altro a Macerata. È “un’emorragia che non si arresta”.

Questi elementi illustrati sono preoccupanti poiché sono di un periodo in cui c’è un calo di lavoro per le imprese, che produce, spesso, riduzione degli investimenti in sicurezza, formazione e valutazione dei rischi.

Per queste ragioni risulta chiara la richiesta d’incontro, urgente, di UIL, CGIL, e CISL al Ministro del Lavoro, proprio su questi temi.

C’è bisogno di un patto vero tra governo, sindacati e associazioni datoriali, per far rispettare da tutti gli accordi sulla prevenzione, discutere di organizzazione del lavoro e di straordinari, eliminare o ridurre al minimo i rischi per la salute.

Anche le imprese devono investire per migliorare le condizioni di lavoro.

Risulta evidente in questo contesto regionale il ruolo dei Servizi per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL).

Purtroppo è una situazione sempre più critica poiché ritenuti marginali nella sanità marchigiana.

Gli addetti degli SPSAL, escluse le figure amministrative, sono solo 99 (il 14% del personale dei dipartimenti prevenzione), e di questi i tecnici della prevenzione sono solo 56 (l’8% di tutti gli addetti dei Dipartimenti Prevenzione).

Occorrono:

più controlli implementando il numero delle aziende e dei cantieri ispezionati (i controlli dell’ASUR ha riguardato solo il 5% delle imprese e l’8,5% dei cantieri);

investimenti adeguati, non solo pubblici, per garantire prevenzione e sicurezza su tutti i luoghi di lavoro;

integrazione, coordinamento e sinergia tra i SPSAL, l’INAIL, l’Ispettorato del Lavoro, nonché con coloro che hanno competenze tecniche ed esperienze utili (ARPAM e le Università).

Inoltre c’è il tema della ricostruzione post sisma con interventi Straordinari.

Per questo aspetto occorrono figure specifiche, tecniche e multidisciplinari, per le attività ispettive e di prevenzione.

Particolare attenzione deve essere riposta agli appalti e subappalti.

Infine leggendo i dati risultano evidenti gli infortuni di lavoratori giovani, anziani e immigranti, questo a causa di un mercato del lavoro precario, instabile o senza formazione adeguata nonché per lavoratori di età avanzata costretti al lavoro per il rinvio dei tempi della pensione.

Spesso ci commuoviamo di fronte alle tragedie di infortuni che accadono.

Di fronte a questi dati, non basta commuoversi ma occorre impegnarsi in un’azione forte e decisa da parte di tutti, dalle imprese alle Istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione, ma anche formazione, lavoro stabile e di qualità e condizioni di lavoro dignitose.

 


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