ORE 15 CERISCIOLI Intervistato da Massimo Giannini durante “Speciale Coronavirus” di Repubblica.it ha rincarato la dose: “Ho l’impressione che Conte faccia fatica a dare a tutto il territorio indirizzi omogenee, non possiamo star dietro a questa schizofrenia” ha dichiarato il presidente delle Marche, il quale ribadisce che l’ordinanza resta valida.

ORE 15 CERISCIOLI “Sono state 1099 le telefonate arrivate ieri al Numero Verde Coronavirus 800936677 della Regione Marche. Complessivamente 65 medici si alterneranno al telefono. Sono operativi due turni giornalieri di sei ore, dalle 8 alle 20, con 5 postazioni per ogni turno”.

ORE 14 CONTE “Ieri abbiamo avuto una riunione con tutti i ministri e i presidenti delle Regioni. Ci ha sorpreso che dopo che tutti avevano concordato sul protocollo suggerito, nel pomeriggio le Marche hanno realizzato uno scarto, una deviazione. Questo non va bene perché se ognuno assume iniziative per conto suo si crea una confusione generale del Paese difficile da gestire. Disporre la chiusura delle scuole poi crea problemi per i genitori. Ha solo effetti negativi e non positivi”. Lo riporta l’Ansa riportando una dichiarazione di Giuseppe Conte a L’Aria che tira su La7.

AGGIORNAMENTO ORE 12 “Conte dice non c’è ragione di chiudere le scuole – spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – ma quando mi ha telefonato mi ha parlato di un coordinamento nazionale per avere regole uniformi. La mattina dopo eravamo tutti noi presidenti di Regione in collegamento con il presidente del Consiglio, ma direttive omogenee non ci sono state date. La Liguria e il Friuli Venezia Giulia hanno preso decisioni analoghe alla nostra quando c’erano casi alle loro porte. Io ieri aspettavo dal governo le linee guida ma non sono arrivate e nella serata c’è stato il primo caso nella nostra Regione (si è in attesa delle controanalisi dello Spallanzani, ndr) e un altro caso, il più preoccupante, al confine, a Cattolica, a un metro dalle Marche”
Il contagiato di Cattolica ha parenti nelle Marche ed è stato molto in giro negli ultimi giorni. A quel punto – seguita il governatore – abbiamo avuto la stessa situazione delle altre Regioni e non aveva senso non seguire le indicazioni dei tecnici. Il Governo ha perso un’occasione per determinare la stessa strategia per tutti, misure uguali che tutti potessero applicare. Le scuole di Gabicce sono a 100 metri da Cattolica, quelle di Bologna a 100 km – ha fatto notare -. Non capisco perché Gabicce dovrebbe tenerle aperte e Bologna chiuse”.

Mentre ad una trasmissione di Etv Marche Ceriscioli si è detto sicuro che l’iter dell’impugnazione dell’ordinanza da parte del governo durerà giorni per cui le scuole resteranno chiuse fino al 4 marzo.

ASCOLI PICENO – La mattina inizia come era finita la serata: scontro frontale tra la Regione Marche e il Governo, con Ceriscioli che mantiene la linea già annunciata in serata secondo i lanci di agenzia: ”Il Governo impugna la nostra decisione di chiudere le scuole? Sarà l’occasione per vedere chi ha fatto bene, noi o il governo che si oppone. Io non faccio alcun passo indietro anzi l’impugnatura sarà utile per tutti, per la salute dei marchigiani e aiuterà il governo a tenere comportamenti più coerenti”.

Qui la cronaca della serata

Coronavirus. Il governo impugna l’ordinanza di Ceriscioli: “Decisione unilaterale”. Lui: “Non farò passi indietro”

”Conte dice non c’è ragione di chiudere le scuole – spiega Luca Ceriscioli – ma quando mi ha telefonato mi ha parlato di un coordinamento nazionale per avere regole uniformi. La mattina dopo eravamo tutti noi Presidenti di Regione in collegamento con il Presidente del Consiglio ma direttive omogenee non ci sono state date. La Liguria e il Friuli Venezia Giulia hanno preso decisioni analoghe alla nostra quando c’erano casi alle loro porte“.

Qui il testo dell’ordinanza con video di Ceriscioli

Coronavirus, scuole chiuse e manifestazioni annullate nelle Marche fino al 4 marzo


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