Stiamo studiando tutte le norme, facendo tutti i passaggi per poter tornare in campo” – ha spiegato a tuttomercatoweb.com Umberto Calcagnovicepresidente Associazione Italiana Calciatori.Se ci sarà anche una minima possibilità, la volontà dei calciatori è chiara e lo dico espressamente: vogliamo giocare. Certo, la salute e la sicurezza di tutti, nessuno escluso, è al primo posto ed è quasi ridondante sottolinearlo. È ovvio, scontato, ed è la base di qualsiasi ragionamento”.

“Ci siamo riuniti con tutte le nostre componenti” – ha aggiunto – “coi rappresentanti di A, B, C. Non solo. Siamo ai tavoli con la FIFA tramite FIFPRO, lavoriamo tutti insieme per farcela, per trovare una soluzione, anche sforando il calendario della stagione in corso“.

Sulla possibilità di giocare anche ad agosto, Calcagno ha sottolineato che “vorrà dire che saremo usciti dalla crisi. Se l’unico problema sarà arrivare in là con la stagione, lo risolveremo. Troveremo il modo, siamo uomini di sport, di campo, non vediamo l’ora di giocare e più di altri pensiamo a quello come obiettivo”.

Tutti devono fare la loro parte in questo momento, in ogni ambito” – ha concluso il Vicepresidente AIC.- però voglio sgombrare il campo da equivoci. La volontà dei calciatori, se ce ne sarà la possibilità, è quella di terminare la stagione”.

Riunione Consiglio Direttivo AIC del 30 aprile 2020. Dalla Serie A ai Dilettanti l’auspicio è quello di, avendone le condizioni di sicurezza, poter portare a termine la stagione, fosse anche superando la data del 30 giugno. Le condizioni di ripresa dell’attività dovranno avvenire in condizioni di approfondito controllo medico e rispettando tutte le indicazioni che verranno fornite dai medici e dalla FMSI.

Nella purtroppo malaugurata ipotesi di chiusura anticipata della stagione lo scenario ci vedrà senz’altro partecipi della situazione e per questo i calciatori sanno di dover svolgere la loro parte. In questo senso è stata evidenziata come nelle diverse categorie siano diverse le esigenze ma si è stati tutti concordi nell’obiettivo di tutelare le posizioni delle categorie più in difficoltà. Il mondo dilettante, il calcio femminile e i redditi più bassi delle categorie professionistiche dovranno essere tutelati, anche attraverso il ricorso a risorse interne al mondo del calcio e aiuti che dovessero venire dal sistema mutualistico generale.

La costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà dovrà coinvolgere tutte le parti in causa. I calciatori sono già sintonizzati su questo ma ad oggi non si è avuto ancora contezza di quale sia la parte che vorranno e dovranno fare le altre componenti del movimento.


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