ANCONA – Di seguito una nota del Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici Marche (firmato da Beatrice Marinelli, componente del comitato tecnico) e la risposta del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli.
Il Comitato Regionale Pro Ospedali Pubblici Marche apprende con perplessità e stupore che la Regione Marche con Delibera di Giunta Regionale n.360 del 18 marzo 2020 ha destinato alle cliniche private ben 2 milioni di euro dei 5 milioni totali stanziati alle strutture per l’emergenza Covid-19. Questa la ripartizione delle risorse nella predetta deliberazione:
400 mila euro all’Inrca;
800 mila euro all’Azienda Ospedaliera di Ancona;
800 mila euro dall’Azienda Ospedaliera Marche Nord;
3 milioni di euro all’Asur, di cui 2 milioni vincolati agli accordi di convenzione straordinari stretti in data 16 e 17 marzo tra la Regione e le Ville private, ed 1 milione di euro residuo da far bastare per tutti gli altri ospedali regionali facenti capo all’Asur, ossia da ripartire tra tutti gli ospedali marchigiani ad eccezione di Torrette e di Pesaro.
Un impegno di spesa fortemente asimmetrico ed ingiustificato dal momento che in base ai dati aggiornati al 30 marzo pubblicati dal Gores, dei 1.165 pazienti ricoverati per Covid nella Regione Marche attualmente sono accolti negli ospedali pubblici 1.095 persone di cui 167 in terapia intensiva e 307 in semi intensiva, mentre nelle cliniche private convenzionate sono ricoverati solo 70 pazienti di cui nessuno in terapia intensiva ed 8 in terapia semintensiva.
La questione ci lascia increduli ed amareggiati, sia perché avvolta da parecchi giorni in un silenzio generalizzato, sia perché costituisce l’ennesimo schiaffo da parte della presente amministrazione regionale alla sanità pubblica che proprio in questa emergenza sta profondendo il massimo dell’impegno, con uomini e donne sul campo che spesso con turni massacranti e dispositivi di protezione personali centellinati, affrontano quotidianamente, con dedizione e senso del dovere, il pericolo della vita propria e dei propri cari.
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Qui la risposta di Ceriscioli.

“Mentre il sistema sanitario pubblico delle Marche sta dimostrando tutto il suo valore, ogni giorno, con grande abnegazione, il Comitato Pro ospedali pubblici diffonde comunicazioni false creando un allarmismo ingiustificato, molto dannoso e irresponsabile in questo momento di emergenza.

Vanno fatti essenziali chiarimenti rispetto alla nota nella quale dichiarano che, con una delibera del 18 marzo, la Regione Marche “ha destinato alle cliniche private ben 2 milioni di euro dei 5 totali stanziati alle strutture per l’emergenza Covid 19. Agli ospedali dell’Asur (esclusi Pesaro e Torrette) va un milione di euro per ripartire”.

I due milioni sono dedicati alle strutture di Campofilone e Villa Fastiggi per attivare 188 posti letto aggiuntivi non esistenti prima dell’epidemia, quindi senza budget. Solo per dare la dimensione del valore della cifra, 2 milioni corrispondono a 60 giorni di attività a basso livello assistenziale. Anche alla luce di questa considerazione il privato è talmente “rapace” che ancora non è riuscito ad aprire le due strutture e non ha neppure toccato quelle risorse.

Solo chi è estremamente sprovveduto può pensare che Asur, gli Ospedali Riuniti di Torrette, Marche nord e Inrca abbiano affrontato il coronavirus con tre milioni. Ovviamente le risorse destinate al sistema pubblico sono molte di più.

Il privato convenzionato sta usando i fondi già assegnati a budget, niente regalie a nessuno. Il privato nelle Marche ha una funzione complementare rispetto al pubblico. In questa situazione dobbiamo però spiegare tutte le forze che possiamo per salvare fino all’ultima vita”.


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