Ma cosa succede attorno all’Astronave Bertolaso Hospital? C’è un Muro di Gomma attorno alla Fiera di Civitanova, luogo deputato a trasformarsi in ospedale Covid-19 per tutte le emergenze (per esaurimento posti letto di terapia intensiva prima, per avere posti letto e pulire gli ospedali poi, per prepararsi alla seconda onda con una scorta da 84 posti letto in futuro).

Interessante diventa quindi il non detto più che il detto; il retroscena che magari il giornalista spesso tiene per sé, perché i panni sporchi si lavano in casa, perché l’amico le notizie te le dà e il nemico te le nega e magari per dispetto le passa alla concorrenza. Roba di crocchette, roba di cagnolini da compagnia. Invece ci piace di più il cane da guardia.

Vediamo cosa sta succedendo.

Il 22 aprile fa ad esempio, tramite l’Asur regionale e poi attraverso l’ufficio stampa regionale, riceviamo una comunicazione del dottor Giuseppe Tappatà, direttore del Dipartimento Emergenza urgenza Unità Operativa Anestesia e rianimazione Asur Marche. Un contributo che indubbiamente arricchisce il tema trattato: pubblichiamo.

Poi pubblichiamo un nostro articolo con altre sette domande per il progetto da noi ribattezzato ABH, Astronave Bertolaso Hospital. Ci interessa porle a Tappatà, e magari intervistarlo oppure che risponda con una nota. Ad esempio: “Esiste un piano di emergenza sanitario-ospedaliero che tenga conto degli 84 posti dell’ABH e preveda come usare gli spazi degli altri ospedali marchigiani nel caso che i ricoverati Covid-19 siano nuovamente qualche centinaio?

Ma niente, Tappatà risulta irraggiungibile. “Potete chiamarlo” ci rispondono dall’Ufficio Stampa Asur. “Avete il numero per favore?” chiediamo. “Purtroppo no“. Ma come è possibile? “Potete girargli le nostre domande”. Nessuna risposta, non si sa niente. Intercedono altri giornalisti regionali, ma niente: l’invio di un pensiero di Tappatà ai giornali è possibile, il percorso inverso invece non è affare dell’ufficio stampa. Ci limitiamo a scrivere una mail a Tappatà: se l’ha letta, non ce l’ha fatto sapere.

Ma fosse solo questo.

In settimana contattiamo l’Ordine di Malta delegazione Marche Sud, con sede a Porto Sant’Elpidio. L’associazione si sta occupando della realizzazione dell’Astronave Bertolaso Hospital. “Scusate, c’è una mappa dell’ospedale? Di quali funzioni assolverà oltre ai già comunicati 84 posti letto, 42 in Intensiva e 42 in Semi-Intensiva? Si può parlare con qualcuno?”

“No, faremo comunicazioni soltanto quanto tutto sarà pronto, perché a noi piace parlare a cose fatte” ci rispondono dai responsabili dei contatti con la stampa. A cose fatte, a batto morto.

Tempo addietro, il 7 aprile, il presidente della Regione Marche organizzò una videoconferenza e ci presentammo con tre domande proprio su quanto stava avvenendo a Civitanova. Avevamo iniziato ad avanzare degli appunti critici sull’operazione già il 1° aprile, a fronte di dati che iniziavano a curvarsi nella maniera opposta a quanto detto da Ceriscioli proprio il 31 marzo. La prima domanda era però fondamentale: “Esiste uno studio epidemiologico che aveva previsto il picco dei ricoveri a metà mese? Di chi è?” Perché si può sbagliare specialmente in queste situazioni nuove e di emergenza ma quando poi si decide di mobilitare 12 milioni di euro agli errori va posto rimedio. Nessuna risposta anche qui: la previsione non ha padri o madri, solo il megafono di Ceriscioli.

E allora abbiamo cercato di facilitare il confronto tra opposti pareri nella maniera più semplice: un videoconfronto, da noi moderato e con il dottor Claudio Maria Maffei che esporrebbe i suoi dubbi a cui rispondere. Invitiamo tutti: Ceriscioli, la vice Anna Casini, l’assessore alla Protezione Civile Angelo Sciapichetti, un rappresentante dell’Ordine dei Cavalieri di Malta o lo stesso Bertolaso, a scelta. Per la giunta regionale bastava un rappresentante tra i tre invitati. Nessun problema per l’ora e il giorno: sceglietelo voi, ci adegueremo, non sia mai che siate occupati 24h…

Niente. Nessuno risponde. Allertiamo portavoce e portaborse. Niente da fare.

Ma perché è così difficile? Perché, cari signori, è un continuo postare dichiarazioni, fotografie, post, video, rilasciare interviste, partecipare a trasmissioni, e poi far fatica a rispondere alle nostre domande? Non è mica che i giornalisti si debbano scegliere qui in the Brands?

Sotto ci sono sette domande a cui occorrerebbe rispondere. Qui le sintetizziamo in una:

E’ possibile leggere il piano di emergenza sanitaria-ospedaliera previsto e rinnovato con la realizzazione del Covid-19 Hospital a Civitanova, elaborato secondo diverse grandezze del numero di contagiati? Se i ricoverati fossero ad esempio 500, dopo l’esaurimento degli 84 posti letto del Covid Hospital di Civitanova, quali altri ospedali si occuperebbero? Quelli che la prossima estate potrebbero essere liberati da pazienti Covid e tornati così all’attività precedente all’epidemia, verrebbero nuovamente occupati esclusivamente da pazienti Covid-19?

“Astronave Bertolaso Hospital”, 84 posti per reggere la seconda onda e centinaia di ricoverati?


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