25 APRILE. Secondo me questo 75° anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo è stato uno dei più sentiti. Lo ‘stare in casa’ ha favorito riflessioni importanti (non ancora per tutti purtroppo) mentre negli anni precedenti, specialmente nell’ultimo ventennio, il ricordo si era ‘diluito’ fino a farlo sembrare un giorno di festa e nulla più.  Non è che negli anni scorsi siano mancate cerimonie pubbliche ma erano oramai considerate un’abitudine, un bel ricordo.

Di contro anche oggi “sciocche dichiarazioni nostalgiche” ci sono state in tutta l’Italia, un segnale di come ci sono ancora persone alle quali  le riflessioni non provengono dal cervello ma dalla pancia, per non dire dai piedi.

Le più vicine a noi quelle di un esponente della Lega di Ascoli come dimostra il seguente link:

 

25 Aprile, Antonini: “Togliamo i tricolori dai balconi e tiriamoli fuori il 26”

 

Aveva fatto gridare allo scandalo anche la mascherina apparentemente nera indossata durante una cerimonia dal sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che però si è scusato così: “Non era nera ma blu”. Sarebbe stato molto più semplice sceglierne una più comune (bianca o verde) onde evitare equivoci che i più maligni potrebbero ritenere… voluti. A pensar male… Speriamo di no.

Ad aggravare la sua posizione e quindi il suo presunto pensiero storico-politico (la dissertazione sul colore può starci) è stato il silenzio sulle dichiarazioni del suo compagno di squadra Andrea Maria Antonini.  Come si dice “chi tace acconsente”. Una scala cromatica vicinissima può permettere interpretazioni dissimili; acconsentire a certe dichiarazioni, no.

Stavo per finire quando mi hanno riferito che, sempre il sindaco di Ascoli, ha suggerito di non mettere più like ad una testata (perché poi non fare il nome?) per via dell’articolo sul colore della mascherina. Un’assurdità alla quale rispondiamo: come fa Ascoli ad avere un sindaco che non fa niente per non apparire un nostalgico di un periodo buio come quello nazi-fascista? Tra l’altro il suo suggerimento non pare affatto democratico e rispettoso della libera stampa.

Insomma il rigurgito del periodo più buio della recente storia italiana continua ad impensierire sempre di più la nostra nazione, visto che non ne sono esenti nemmeno coloro che sono stati eletti amministratori cittadini con libere e democratiche elezioni.


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