ASCOLI PICENO – “Si fa presto a dire, si riparte, ma resta il dubbio del come e dei modi possibili anche per raggiungere uffici, fabbriche, scuole. Noi di Cna Fita abbiamo chiesto alla Regione Marche di affrontare il tema del trasporto pubblico in termini di integrazione con le ditte private di trasporto persone”: è la conferma convinta di Debora Caioni portavoce della Cna Fita Regionale Trasporto persone con autobus.

Autobus, taxi e Ncc allo stremo, mezzi fermi, sostegni inadeguati, fondi di solidarietà per il personale che rischiano di non coprire i mesi di stop, spese che non si fermano mentre le entrate sono azzerate: “Come Cna Fita Marche abbiamo fatto una proposta ragionata, quella di non erogare somme a fondo perduto al settore o in investimenti pubblici su nuovi mezzi che impiegheranno comunque tempo per andare in esercizio e con nuove assunzioni, ma di consentire che quote di trasporto pubblico locale sia assegnate dai gestori dei vari bacini alle imprese di noleggio del settore”.

Dalla Cna Fita Marche è stata avviata un’iniziativa che ha trovato interesse anche presso le altre Cna Regionali di fronte ad una realtà nazionale con circa 70mila unità di parco veicolare tra taxi e Ncc (oltre 40mila auto) e autobus noleggio (quasi 30mila mezzi) che hanno capacità di rispondere alle esigenze di mobilità collettiva e di protocolli di sicurezza in particolare. Nelle Marche gli addetti del settore sono circa 2100 con quasi 250 imprese operanti nel trasporto persone con autobus, taxi e Ncc-Noleggio Con Conducente.

Le imprese del trasporto persone possono integrare su tratte definite il servizio pubblico locale, soprattutto per l’immediato futuro fatto di misure di distanziamento sociale e di allestimenti per la sicurezza da contagio dei trasportati. Impensabili ed impossibili autobus pieni, con passeggeri in piedi a soffocarsi reciprocamente. La modifica degli orari di fabbriche, uffici e scuole non riuscirà a scongiurare il mancato prelievo die passeggeri per pullman troppo affollati.

Per il direttore della Cna territoriale di Ascoli Piceno Francesco Balloni rischi ed incertezze sono davvero tanti: “Da #iorestoacasa a #iorestoapiedi è un rischio reale se con la ripresa e le riaperture che tutti auspichiamo non si darà debita attenzione alle esigenze di mobilità dei cittadini. Tutti in macchina sarebbe cadere dalla padella alla brace di un inquinamento dannoso con effetti di lungo periodo sugli stessi polmoni che il virus aggredisce oggi”.

L’istanza di Cna Fita alla nostra Regione ha anche la grande responsabilità di segnalare che un iterò settore resterà a casa per sempre; chiediamo di utilizzare le risorse che ci sono per dare servizi coordinati dai gestori del Tpl nei singoli bacini regionali. C’è tanto lavoro da fare nel segmento della mobilità delle persone e tante imprese in grado di farlo, aiutandole al contempo a superare il vuoto assoluto di cassa dal blocco di gite, viaggi di istruzioni, viaggi d’affari, fiere e convegni” conclude Balloni.


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