ASCOLI PICENO – Produzione industriale crollata del 50% in due mesi, 57 miliardi di fabbisogno finanziario, necessità di aumentare la garanzia dello Stato sui prestiti fino a 800 mila euro: sono alcune delle richieste di Confindustria Centro Adriatico, che per mercoledì 6 maggio a partire dalle ore 15 un webinar sulle misure approvate dal Governo a sostegno della liquidità delle imprese.

L’evento si prefigge l’obiettivo di illustrare i meccanismi di accesso alle garanzie pubbliche concesse per il tramite di Sace e del Fondo di garanzia per le Pmi e di esaminare le opportunità offerte dalla “moratoria ex lege” introdotta dal Decreto cosiddetto. “Cura Italia” e dalla “moratoria volontaria” Abi, quest’ultima operativa fino al 31 dicembre 2020.

Il webinar sarà anche l’occasione per presentare lo strumento (in formato excel) messo a disposizione da Confindustria Centro Adriatico che permette di costruire velocemente una proiezione numerica semplificata, per aiutare le imprese ad individuare la corretta quantità di debito di cui hanno bisogno e per presentare in tempi rapidi le richieste di finanziamento alle banche.

Il seminario – che vedrà la partecipazione in qualità di relatore di Alessandro Bielli dell’Area “Credito e Finanza” di Assolombarda – si occuperà non solo di chiarire gli ambiti applicativi delle agevolazioni che possono essere attivate dalle imprese ma anche di fornire preziosi suggerimenti e consigli per relazionarsi correttamente con gli Istituti di credito.

“La questione della liquidità – afferma il Presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani – è assolutamente centrale per la sopravvivenza dell’intero sistema economico. Basti pensare che il fabbisogno finanziario delle imprese è stimato in 57 miliardi in uno scenario di fine epidemia a giugno. Ecco perché stiamo chiedendo con assoluta fermezza al Governo non solo l’introduzione di ristori e indennizzi a fondo perduto a favore delle aziende che hanno subito riduzioni di fatturato ma anche di semplificare e velocizzare le istruttorie bancarie. Le pratiche relative ai finanziamenti di importo superiore a 25 mila euro coperti per il 90% dalle garanzie di SaceE o del Fondo Pmi saranno fondamentali per dare ossigeno alla nostra economia e per evitare il default di molte imprese schiacciate dagli insoluti e dalla compressione dei ricavi”.

“Il rischio è che le delibere di questi prestiti così importanti per il tessuto produttivo viaggino troppo lentamente – prosegue Simone Mariani – sia perché soggette alle ordinarie e burocratiche istruttorie legate al merito creditizio, che in un contesto straordinario come quello attuale risultano estremamente complesse, sia per l’enorme mole di richieste arrivate in questi giorni alle banche. E’ urgentissimo, quindi, accelerare il più possibile l’erogazione di nuovo credito, modificando le norme finora approvate: prima di tutto dando certezza ai profili di responsabilità di banche e imprese ed in secondo luogo estendendo la garanzia del 100% e quindi la procedura sostanzialmente automatica prevista per i prestiti fino a 25.000 euro, anche ai finanziamenti fino a 800 mila euro in linea con il nuovo Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato”.

“Le misure agevolative al momento adottate non sono assolutamente sufficienti per ammortizzare il pesantissimo impatto della contrazione dei fatturati e del black-out dei pagamenti. E’ necessario fare molto di più per riattivare i flussi di cassa delle nostre imprese. La scelta del Governo di potenziare gli strumenti di garanzia pubblica e di far leva solo sull’indebitamento delle imprese potrebbe rivelarsi molto pericoloso. In questa direzione, l’auspicio è che i finanziamenti bancari possano essere rimborsati a 30 anni, in un lasso di tempo molto più ampio rispetto a quello stabilito oggi dalla norma”.

“La produzione industriale italiana è crollata di oltre il 50% tra marzo ed aprile. Bisogna fare in fretta. Serve un cambio di marcia negli interventi a sostegno delle imprese, prima che sia troppo tardi – conclude Mariani – perchè occorre aggiungere ai prestiti, i soldi veri, quelli a fondo perduto e rendere i finanziamenti bancari più celeri nell’erogazione e più pazienti nella restituzione”.


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