ARQUATA DEL TRONTO – L’Associazione “Arquata Potest” ha portato a termine in data 7 giugno il recupero dell’antico sentiero tra Piedilama e Borgo di Arquata del Tronto: un tracciato che si sviluppa lungo il versante del Monte Ceresa e sale in direzione del Vettore, con ampie panoramiche su tutto il comprensorio, in primis sulla catena della Laga.

L’opera di ripristino, assai impegnativa ma svolta in condizioni meteo ottimali, è stata realizzata grazie all’impegno dei volontari Vincenzo Nespeca, Andrea Ferretti, Giacomo Stoppo, Paolo Izzi, Francesca Olini, Salvatore Ambrosi, Silvestro Bucciarelli, Berardino Camacci, Marco e Riccardo Locatelli, Danilo Giuliani, Emanuele VirgultiAndrea Izzi e Carlo Ambrosi, come sempre guidati dal maratoneta e scrittore Vittorio Camacci.

Il percorso unisce 2 frazioni martoriate nel 2016 dal terremoto, che però non è riuscito ad intaccarne la bellezza naturalistica, la quale si esprime al meglio proprio con l’attraversamento del versante occidentale della Costa Franzola, nei pressi della bellissima Macchia di San Pietro, per poi riscendere a Piedilama dal Colle Forcella.

Proprio lungo questi pendii transitava l’antica Salaria Gallica, il diverticolo della Salaria Romana che, nei pressi di Trisungo, entrava nell’entroterra verso i territori prevalentemente abitati da popolazioni di origine celtica. I toponimi sono ancora lì a ricordarcelo: dal “Passo del Galluccio” a “Montegallo”, fino ad arrivare sull’Adriatico nei pressi di “Senigallia”.

Un recupero quanto mai importante, non solo perché va ad aumentare il numero dei sentieri già riaperti dall’associazione, ma soprattutto perché il tracciato in questione potrebbe essere proposto anche come variante per il “Cammino delle Terre Mutate” in quanto ridurrebbe il tratto su strada asfaltata attualmente percorso da quest’ultimo.

Si aprono così nuove opportunità per gli appassionati di trekking, i quali possono peraltro scaricare le tracce GPS e le mappe dei sentieri già recuperati dall’associazione direttamente dal sito www.arquatapotest.it

Un’azione che ormai viene portata avanti da Arquata Potest in maniera caparbia, in aperto contrasto con l’immobilismo per la mancata ricostruzione delle case, a differenza, appunto, del dinamismo che caratterizza questi volontari i quali, ancora una volta, tendono una mano al proprio paese, specialmente nei difficili mesi successivi all’emergenza coronavirus.

Inizia a prendere seriamente forma l’obiettivo finale di Arquata Potest: ancora 2 tappe per completare il circuito ad anello denominato G.A.D.A. (Grande Anello di Arquata) che unirà tutte le frazioni del comune montano in un unico tour tra il complesso dei Sibillini, della Laga e del Ceresa, confermando la naturale predisposizione per il trekking e il turismo lento dell’unico Comune d’Europa diviso tra 2 Parchi Nazionali. 

Per maggiori informazioni sull’attività dell’Associazione, si invita a visitare anche la pagina facebook: https://www.facebook.com/arquatapotest/


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