OFFIDA – Una triste, e drammatica, vicenda ha avuto un epilogo decisivo da parte delle Forze dell’Ordine che hanno eseguito nella mattinata del 15 giugno un importante fermo.

I carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli hanno arrestato un infermiere, 57enne, residente lungo la costa Picena: è accusato di diverse morti sospette, decessi avvenuti nella Rsa di Offida tramite l’abuso di farmaci.

Fatti avvenuti dal 2017 al 2019, nel 2018 era stata avviata un’inchiesta da parte della Procura di Ascoli.

Le indagini e i vari accertamenti dei militari piceni hanno portato al fermo di stamattina.

I carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Ascoli Piceno, su richiesta della locale Procura che ha diretto le indagini, nei confronti di un infermiere 57enne, già in servizio presso la Rsa di Offida, ritenuto responsabile di:

  • omicidio aggravato, continuato;
  • tentato omicidio aggravato, continuato e lesioni gravi.

“L’indagine ha avuto inizio nel settembre 2018, quando la Stazione Carabinieri di Offida segnalava alla Procura di Ascoli Piceno alcune informazioni raccolte circa decessi sospetti, avvenuti presso la struttura sanitaria Rsa di Offida che ospita anziani non autosufficienti e con necessità di assistenza di tipo sanitario – affermano dall’Arma picena – L’impegno investigativo, durato diversi mesi e condotto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ascoli Piceno, supportato nelle fasi iniziali dalla Compagnia di San Benedetto del Tronto e dalla Stazione Carabinieri di Offida, ha avuto i suoi primi riscontri quando le preliminari analisi sul sangue di alcuni pazienti deceduti presso quella struttura consentivano di rilevare concentrazioni di promazina (farmaco neurolettico), a livelli tossici ed assolutamente incompatibili con le terapie prescritte per quei pazienti”.

I militari proseguono: “Un secondo e più importante riscontro si acquisiva all’inizio del 2019, allorquando le indagini consentivano di rilevare, all’esito dell’esame autoptico di due salme, di cui una riesumata, che quei pazienti ricoverati erano deceduti: uno per una somministrazione di promazina in dosi letali e l’altro per somministrazione di insulina in un soggetto non diabetico. L’indagine, di spiccato livello tecnico-scientifico, si è sviluppata, oltre che con attività tecniche, con attente analisi di decine di cartelle cliniche acquisite per numerosi pazienti delle struttura e con l’escussione di un rilevantissimo numero di persone informate sui fatti (tra cui medici, infermieri ed operatori socio sanitari), così consentendo di acquisire gravi e concordanti indizi di responsabilità sul conto un infermiere 57enne in servizio presso la Rsa di Offida – affermano dal Comando – per aver volontariamente causato, a partire dal gennaio 2017 al febbraio 2019, il decesso di otto pazienti di quella struttura, tentando di causarne altri quattro, somministrando illecitamente farmaci in dosaggi tossici o letali e comunque incompatibili con le terapie prescritte”.

Le complesse indagini  dirette dalla Procura di Ascoli Piceno sono state svolte dai carabinieri in costante coordinamento con l’Unità Operativa di Medicina Legale di Ascoli Piceno, mentre l’odierno indagato, da mesi, a seguito dei primi atti d’indagine era stato trasferito “ad altro incarico non a contatto diretto con i pazienti”.


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