ANCONA – Si spacca il gruppo di Movimento 5 Stelle nel Consiglio regionale delle Marche: il capogruppo Gianni Maggi e la consigliera Romina Pergolesi entrano nel gruppo misto, “rimanendo sempre in minoranza”, mentre gli altri due consiglieri, Piergiorgio Fabbri e Peppino Giorgini, ricostituiranno un nuovo gruppo pentastellato.

“I principi che hanno ispirato la nascita del Movimento rimangono oggi più’ che mai attuali – hanno spiegato Maggi e Pergolesi in una conferenza stampa – ma i principi camminano sulle gambe delle donne e degli uomini e molti di questi si sono ritrovati grillini non per una comune storia politica o una medesima sensibilità ma uniti solo dalla stessa voglia di ribellione contro una politica trasformata in ricerca di interessi personali e non collettivi”.

L”uscita dei due esponenti (Maggi e’ stato uno dei fondatori di M5s nelle Marche, “11 anni di vita”) giunge al culmine di un periodo di contrasti (sotterranei ma anche allo scoperto) e di mal di pancia legati alla decisione dei pentastellati di correre da soli alle regionali, con un proprio candidato.

Una decisione adottata, hanno ricordato Maggi e Pergolesi, “voluta soprattutto dai parlamentari pentastellati marchigiani senza passare, come avevamo chiesto noi alla consultazione della base su Rousseau”. Maggi e Pergolesi hanno invece lanciato da mesi un progetto con una candidatura civica, l’ex rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi che aveva raccolto vari consensi tra formazioni di sinistra e anche interesse di una parte del Pd.

Il disagio di Maggi e Pergolesi è legato anche a questioni di sensibilità politica: “Non si può correre il rischio di consegnare la Regione Marche alla destra – ha detto Maggi – annullando anni di battaglie per i diritti civili”.

Uno scenario che può piacere solo “agli orfani del governo gialloverde”. “La confusa identità politica, le lotte interne e la formazione delle correnti, spesso funzionali al mantenimento dei privilegi raggiunti – ha proseguito – stanno compromettendo l”immagine del Movimento. Buona parte dell”elettorato che ha votato 5 stelle, sia proveniente dal centrodestra che dal centrosinistra lo sta abbandonando, come ci dicono gli impietosi esiti dei sondaggi”.

I due hanno smentito le voci di stampa sull”ingresso in Art. 1 (che nelle Marche sostiene la maggioranza): “Non ci ricandidiamo e usciamo perchè  vogliamo continuare a portare avanti il nostro progetto, confrontandoci con forze civiche e societa” civile, incidendo a livello programmatico su temi che per noi sono importanti con la coalizione di centrosinistra”.


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