MACERATA – Nel corso di un controllo finalizzato all’acquisizione di documenti fiscali presso la sede di una società di Morrovalle, nel Maceratese, operante nel settore del commercio all’ingrosso di pelli gregge e semilavorate, una pattuglia della Compagnia della Guardia di Finanza di Civitanova Marche, durante la ricognizione dei locali aziendali in uso all’attività, ha rinvenuto, stipati nell’angolo di una stanza utilizzata quale deposito provvisorio, numerosi scatoloni contenti pelli di vario colore e tipo.

Dal Comando affermano: “Stranamente, diversamente dal resto dei magazzini ispezionati in uso all’attività commerciale, in un’area pari ad oltre mille metri quadrati, dove la merce giacente era liberamente esposta, le pelli in questione erano le uniche ad essere racchiuse all’interno di scatoloni e pertanto non immediatamente visibili. Ciò ha insospettito i finanzieri, i quali hanno deciso di approfondire il controllo ed hanno così potuto constatare come all’interno delle scatole fossero occultate pelli di animali appartenenti a specie protette dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), denominata in sigla Cites”.

“Stante l’assenza di qualsivoglia documentazione comprovante la lecita detenzione delle anzidette pelli pregiate, previa attivazione dei Nuclei Cites dei Carabinieri di Ancona e di Fermo, deputati ai controlli sul commercio di specie protette e al contrasto del traffico di specie tutelate fuori dagli spazi doganali, sono stati così sottoposti a sequestro probatorio 262 chilogrammi di pelli di varie specie animali protette: pitone, varano, arapaima gigas (una delle più grandi specie di pesce d’acqua dolce al mondo) ed infine tartaruga marina (di quest’ultima, particolarmente tutelata, sono stati rinvenuti oltre 32 chilogrammi di pellame)” proseguono dal Comando.

Il titolare dell’attività commerciale è stato denunciato. “Oltre all’arresto da sei mesi a due anni, rischia l’ammenda fino a 200 mila euro e la sospensione della licenza da un minimo di sei mesi ad un massimo di due anni in caso di condanna” affermano i finanzieri.

“La vendita delle pelli pregiate, non lecitamente detenute (il cui commercio costituisce un vero e proprio business, secondo solo a quello di sostanze stupefacenti ed armi) gli avrebbe garantito ricavi stimati per oltre un milione di euro” proseguono le Fiamme Gialle.

I finanzieri concludono: “L’imprenditore è stato destinatario di una sanzione amministrativa (da 6 mila a 30 mila euro), in quanto sprovvisto del prescritto registro di detenzione degli esemplari di specie animali e vegetali tutelate. Naturalmente, la posizione dell’imprenditore verrà approfondita anche dal punto di vista fiscale. L’attività esperita s’inquadra tra i compiti demandati alla Guardia di Finanza e all’Arma dei Carabinieri, rispettivamente, a tutela dell’economia legale ed al contrasto del traffico illecito di specie animali tutelate”.


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