ASCOLI PICENO – E’ palpabile la preoccupazione degli imprenditori di Ascoli Piceno e Fermo rispetto all’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa Sanpaolo, non solo per quanto riguarda la perdita di un importante presidio direzionale a livello marchigiano, ma anche e soprattutto per il rischio che tale operazione possa avere contraccolpi negativi sulle posizioni creditizie e relazionali aperte da UBI con il sistema delle imprese:

“In un momento così delicato per il nostro sistema produttivo – dichiara Simone Mariani, Presidente di Confindustria Centro Adriatico – non possiamo permetterci una nuova stretta creditizia e un riposizionamento organizzativo che penalizzi le imprese sia per i tempi di risposta che per i livelli di servizio offerti. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte aziendali da parte di Intesa Sanpaolo, ritenute  comunque, da alcuni, eccessivamente ottimistiche alla luce dei drammatici effetti della pandemia. Tuttavia, avendo questo territorio già perso negli anni passati numerosi hub e centri decisionali di importanti enti e istituzioni, con ripercussioni negative sul tessuto imprenditoriale locale che peraltro ancora oggi scontiamo, restiamo in trepidante e preoccupata attesa di conoscere il reale piano industriale di Banca Intesa nelle Marche nel caso in cui l’acquisizione vada a buon fine.  Nei prossimi mesi gli imprenditori dovranno prendere decisioni fondamentali per il futuro dell’intera economia marchigiana: guai a far mancare la vicinanza, l’ascolto ed il supporto del sistema del credito”.


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