ANCONA – Danni ingenti in alcune zone dell’anconetano, dove la grandine di ieri si è abbattuta pesantemente, azzerando in alcuni casi le produzioni di oliveti e vigneti, ma anche di mais, sorgo e girasole.

Nel primo pomeriggio di ieri, 30 agosto, chicchi grandi come noci hanno letteralmente bombardato, accompagnate da un vero e proprio tornado, le campagne di Santa Maria Nuova, Polverigi, Agugliano, le frazioni più interne di Ancona come Montesicuro, Gallignano e Paterno, arrivando fino a Offagna.

Le fortissime raffiche di vento hanno divelto tetti, abbattuto serre, rotto vetrate e parabrezza di automobili. Persino un impianto fotovoltaico è stato sradicato dal tetto dove era installato. Coldiretti Ancona sta effettuando una ricognizione dei danni ma fin da ora il bilancio è dei peggiori.

“Chiediamo alla Regione di fare in fretta per delimitare l’area dei danni e chiedere al Governo di riconoscere lo stato di calamità” commenta a caldo Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche. “Ormai, tra l’altro, è arrivato il momento di pensare alle assicurazioni per i danni meteo come parte integrante dell’agricoltura, poiché gli eventi atmosferici sono ormai all’ordine del giorno; dobbiamo cambiare mentalità. Danni che oltre a rappresentare una perdita del 100% nell’immediato, per quanto riguarda olivi e vigneti avranno ripercussioni anche nei prossimi anni”.

Si contano danneggiamenti, in misura minore, anche in provincia di Fermo, dove il forte vento e la pioggia battente ha portato danni su strutture e causato la caduta di alberi.


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