ASCOLI PICENO – Di seguito una nota della Cisl Funzione Pubblica in merito ai casi di contagio da Covid-19 negli ospedali di Ascoli e San Benedetto. Il comunicato è firmato da Giuseppe Donati, segretario regionale.

In questa seconda ondata, la pandemia sta colpendo in modo molto preoccupante anche il sud della Regione. Nei mesi di marzo – aprile e maggio scorsi, il Piceno ed il sambenedettese erano stati attaccati dal virus in modo più lieve rispetto ad altre zone delle Marche ma stavolta i due Presidi ospedalieri ed i Territori di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto sono in piena e grave emergenza.

Sono tantissimi, troppi gli Operatori Sanitari dell’Area Vasta 5 colpiti dal virus contratto nello svolgimento del loro lavoro e questo, insieme al notevole numero di Reparti e Servizi coinvolti perché infettati, fa pensare ad una gestione non proprio ottimale della fase della prevenzione e dell’emergenza.

Dai racconti e dai molteplici messaggi e richieste di aiuto, che come Cisl Funzione Pubblica riceviamo dagli iscritti ma anche da semplici infermieri, Oss, Tecnici Sanitari, possiamo recepire la paura per la carenza di punti di riferimento gestionali e della catena di comando che sono allarmanti.

Certamente non per disinteresse di alcuno ma perché chi dovrebbe prendere in mano la situazione, spesso non è sul campo perché assente per malattia, pensionato e mai sostituito o per veri e propri vuoti organizzativi della piramide gerarchica.

La situazione così rappresentata, insieme alla cronica carenza di personale di cui l’Area Vasta 5 soffre da anni, sta facendo saltare ogni schema, mettendo a rischio la prima linea cioè gli Operatori Sanitari che devono assistere i malati.

In tanti reparti, sia del Mazzoni che del Madonna del Soccorso, sono assenti il Primario o la Coordinatrice Infermieristica (in alcuni casi ambedue) perché anch’essi colpiti dal Covid, e questo genera tra il personale assistenziale un senso di vuoto, di solitudine nel momento in cui si presentano casi di positività tra i malati o gli stessi lavoratori.

Proprio in questi frangenti sarebbe necessario avere subito chi adotta ed assume decisioni ma al contrario, come ci viene riferito, il da farsi viene delegato a chi in quel momento si trova a lavorare in Reparto. Ci dovrebbe essere invece, all’interno della Direzione  Sanitaria, chi assume le decisioni e detta i percorsi da fare, affiancando il personale e gestendo personalmente le emergenze.

Le decisioni non sempre sono semplici da prendere. Sarebbe però il momento, anzi è pure tardi, perché anche quelle più scomode, fossero assunte e senza tentennamenti perché gli Ospedali ed il Territorio vanno messi in sicurezza, evitando la commistione tra “pulito” e “sporco”.

La Cisl Fb Marche è fortemente preoccupata e lancia l’allarme alla Direzione di Area Vasta 5, alla politica picena e all’Asur perché l’emergenza venga gestita ma soprattutto perché il personale tutto, venga posto in condizione di lavorare in sicurezza, all’interno di percorsi e protocolli predefiniti e non con l’arte dell’arrangiarsi. Vanno chiariti in primis i punti di riferimento decisionali, che non possono essere “tutti e nessuno” ma ben identificabili e sempre presenti quando necessitano. Medici, infermieri, OssS, Tecnici Sanitari, nel momento in cui si chiede loro sforzi ed impegno fuori dal nomale, non possono e devono sentirsi abbandonati nel mare in tempesta.

La Federazione della Funzione Pubblica Cisl è pronta a collaborare con la Direzione di Area Vasta per contribuire in modo fattivo ad affrontare questo momento tragico ma deve essere coinvolta e non tenuta in disparte nel momento in cui si adottano decisioni. E’ chiaro però nelle non potrà esentarsi dal denunciare eventuali errori e manchevolezze anche nelle sedi opportune qualora riscontrasse carenze nei percorsi della sicurezza sul lavoro che espongono gli Operatori Sanitari a rischi per la propria incolumità ed indirettamente quella dei loro familiari.


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